Il tasso basso non piace ai correntisti. La soluzione ai bassi rendimenti è dunque l’esodo.
Cambiare banca in alcuni casi può convenire, sfruttando all’occorrenza le promozioni semestrali dei vari istituti. Si può iniziare dal conto Barclays al 5%, per poi trasferire i propri averi sul Conto Arancio con il 4,25%, e poi di nuovo a caccia delle nuove offerte: CheBanca! o Rendimax?
La caccia al miglior conto remunerato paga dunque, ma attenzione alle specifiche dei prodotti che si vanno a sottoscrivere! Di fianco al cliente nomade si affianca una nuova tipologia di risparmiatore “multi conto”: un conto tradizionale perché c’è lo sportello sotto casa, uno Internet movimentabile, un altro Internet di solo deposito, e magari un altro ancora per aderire a una promozione temporanea. Tanto le ultime offerte hanno abolito persino le spese di bollo: “Lo paghiamo noi!”, garantiscono diversi spot pubblicitari. E quindi, non c’è niente da perdere. Meglio avere tre o quattro conti correnti piuttosto che avventurarsi in improbabili acquisti in Borsa, fondi d’investimento o, se si vuole volare basso, Bot, il cui rendimento nell’ultima asta è sceso sotto il 2%.
Anche secondo l’Abi sarebbe aumentata la multibancarizzazione “La ricerca del conto che remunera meglio – conferma Romano Stasi dell’Associazione Bancaria Italiana, esperto di tecnologie – è un trend molto forte da parte dei clienti, e questo sta facilitando la multibancarizzazione. Si è affermata una logica concorrenziale positiva, che fa muovere di più il cliente alla ricerca della banca in cui si trova meglio. Ci sono diverse strategie sul conto on line: a volte si integra in modo evoluto con lo sportello tradizionale, alcune banche danno solo alcuni servizi di home banking e poi proseguono il rapporto allo sportello. Al di là del momento specifico, il conto remunerato rimane un investimento a rischio zero per il cliente, anche se in questo momento ottiene forse una remunerazione non elevatissima”.
Fonte: Soldiblog.it