Non si placano le polemiche in merito all’aumento assolutamente indesiderato del Canone Rai che dal 2010 prevede un rincaro pari a 1,5€. Con tale manovra pare che l’azienda di Viale Mazzini arricchirà le proprie casse di una cifra pari a 24 milioni di euro in più rispetto agli anni passati.
Aumento inevitabile, a detta del governo, dato l’indispensabile adeguamento dell’importo ai dati d’inflazioni rilevati dall’ISTAT.
Una manovra assolutamente da evitare, secondo le associazioni dei consumatori, dato che in alcune zone della penisola ci sono cittadini che ancora non possono godere di un corretto funzionamento del digitale terrestre.
E nonostante tutto questo polverone sollevato dall’opposizione e dagli utenti, ancora non sembrano note le eventuali esenzioni per le famiglie meno abbienti.
Sembra inspiegabile eppure è così, uno degli esponenti della commissione di Vigilanza Rai, afferma che ci sono dei progetti volti a sostenere gli utenti in difficoltà, ma tali agevolazioni non sono state rese ancora note dato il verificarsi alcuni problemi di assestamento.
Un notevole passo indietro diremmo, dato che la finanziaria 2008 aveva previsto un’esenzione per gli ultra settantacinquenni in condizioni di estrema povertà, una misura piuttosto misera in quanto per poter usufruirne bisognava aver compiuto i setta cinque anni di età e il reddito non doveva superare i 561, 46 centesimi di euro al mese, ovvero un centesimo in più rispetto alla pensione minima.
Certamente un provvedimento alquanto magro rispetto ai problemi della popolazione ma che almeno pareva gettare le basi per un’eventuale esonero da destinare alle fasce più deboli del Paese.