Il direttore generale di Confindustria, Giampaolo Galli, si scaglia contro la bassa produttività, che è la causa principale della lentissima ripresa degli stipendi e la situazione difficile delle nostre imprese. Galli, intervenuto in Senato, in merito ad un’audizione sui redditi e sulla redistribuzione della ricchezza nel nostro paese, prendendo in considerazione il periodo dal 1993 al 2008.
Il direttore generale di Confindustria ha evidenziato come, nell’ultimo decennio, le retribuzioni reali sono salite ancorate al netto dell’inflazione, in pratica allo 0,7% ogni anno, in confronto ad una crescita della produttività pari allo 0,3%.
Proprio in base a questa esperienza e alle situazioni economiche presenti negli altri paesi europei, Galli lancia l’allarme contro questi valori, davvero negativi e insiste sul motivo per cui non vi è stato un’alta crescita retributiva, accusando la scarsa e lenta crescita economica del Paese.
Nonostante ciò il tasso di occupazione in Italia è salito nella stessa misura degli altri paesi europei, anche se continuiamo a rimanere la nazione con la percentuale inferiore.
La produttività è ciò che preoccupa maggiormente Galli, un dato che in Italia non è cresciuto di pari passo con i livelli dei paesi europei e dell’area OCSE, arrivati rispettivamente a 0,4 e 1,1 punti.