Gli Stati dell’Unione europea non potranno più invocare le regole sul segreto bancario per bloccare le inchieste internazionali sull’evasione fiscale. La Commissione europea adotterà domani, lunedì, «una riforma sulla mutua assistenza nell’accertamento delle imposte in altri Paesi che coprirà tutti i tipi di tributi, compresa l’Iva e le accise», ha spiegato il commissario ai Tributi Laszlo Kovacs. La proposta dovrà poi ottenere l’approvazione di tutti i 27 Stati dell’unione per assumere forza di legge. Ha come bersaglio soprattutto il Lussemburgo, l’Austria e il Belgio che ancora ammettono forme di segreto bancario in deroga alle norme comunitarie.
Con le nuove norme, ha spiegato Kovacs in un colloquio con l’agenzia di stampa Reuters, «le autorità per esempio tedesche avranno il diritto di chiedere informazioni su un cittadino residente in Belgio e il Belgio non potrà rifiutarsi. Non avrà invece alcuna influenza sulle relazioni tra il Fisco belga e i suoi contribuenti».
Il tasso di recupero delle imposte non pagate in inchieste che coinvolgono altri Stati, è valutato nel solo 5% del totale e l’evasione fiscale cross-border è quindi diventato un problema delicato per i ministri delle Finanze dell’Unione europea. Il maxi-scandalo scoppiato in Germania, dove sono stati scoperti molti evasori di tutta Europa che cercavano “rifugio” in Liechtenstein, ha creato l’anno scorso molte tensioni.
Le nuove regole adottate domani si estendono quindi anche alle fondazioni del Liechtenstein, i fondi anonimi scelti da molti risparmiatori europei per proteggersi dal Fisco. La riforma punta infatti anche ad aiutare gli Stati membri nei loro negoziati con i paradisi fiscali esterni alla Ue. «Oggi – ha aggiunto Kovacs – questi Paesi dicono: “Non avete questo sistema (di collaborazione, ndr) neanche nell’Unione europea, perché vi aspettate informazioni da noi?”».
La riforma intende risolvere alcuni dei nodi sulla precedente proposta della Commissione, avanzata a novembre, a proposito della tassazione sui risparmi, adottata anche da Liechtenstein e San Marino, ma non da alcuni Stati membri come il Lussemburgo, il Belgio e l’Austria che hanno ottenuto alcune deroghe.
Per l’approvazione definitiva delle nuove norme, Kovacs ritiene che sarà necessario almeno un anno.
Fonte: Ilsole24ore.com