“Libera la benzina!”, la raccolta firme è quasi completa

Ha avuto un successo clamoroso, ma c’era anche da aspettarselo, il ‘Libera la benzina day’, atto quasi conclusivo di una raccolta di firme che dovrebbe finalmente portare in Parlamento una riforma seria per la riduzione del prezzo dei carburanti in tutta Italia.

L’obiettivo di raccogliere 500mila firme per presentare la proposta di legge popolare è stato quasi raggiunto ed entro fine giugno sarà realtà.

Un’iniziativa avviata dai gestori che rientrano sotto le sigle Faib e Fenica, entrambe gestite dalla Cisl e che ovviamente è stata appoggiata da tutte le maggiori associazioni di consumatori come Adiconsum, Adoc, Adusbef e Federconsumatori. Ma, quel che più conta, accanto alle firme raccolte in questi mesi in molte piazze italiane, che hanno già superato quota 450mila, ci sono anche quelle di quasi un’ottantina di parlamentari con una rappresentanza assolutamente trasversale. I tempi, come spesso succede in Italia, saranno anche lunghi ma forse finalmente il primo passo concreto verso una riforma dei prezzi è avviato.

E il 7 giugno è stato il giorno del ‘Libera la benzina!’ per illustrare i risultati raggiunti sino ad ora ma soprattutto il disegno di legge da proporre per spezzare quelle connivenze compiacenti che accompagnano tutta la filiera petrolifera sino all’utente finale, unico a non potersi opporre ai salassi. Concretamente il progetto di riforma prevede di mutuare da altri settori energetici, come quello relativo all’elettricità, alcune norme che hanno reso maggiormente competitivo e concorrenziale il mercato. In particolare si punta ad un mercato all’ingrosso dei carburanti che dipenderà direttamente da un Gestore indipendente, pronto a fissare prezzi secondo principi di trasparenza e faccia comprendere chiaramente a tutti il rapporto tra domanda e offerta.

E soprattutto affidare ad un Ente terzo il compito di ottenere le migliori condizioni sul mercato per approvvigionare i distributori finali. Inoltre i gestori non dovranno più avere il vincolo di esclusiva con una compagnia e il rapporto gestori-fornitori potrà assumere più forme e non una unica come avviene attualmente. Infine al pubblico dovrà essere segnalato solo il prezzo finale praticato senza messaggi pubblicitari con offerte e sconti che spesso risultano poco comprensibili se non ingannevoli.

L’obiettivo reale è quello, una volta che verranno fissati listini reali e non fittizi legati alla volubilità del mercato, di ridurre il prezzo almeno di 5 o 6 centesimi al litro il che in concreto può significare un risparmio per ogni famiglia pari a 450 euro l’anno. Un calcolo fatto sulle media delle pompe autonome che in Italia attualmente vendono il carburante almeno 7-8 centesimi in meno rispetto a quelle delle compagnie ufficiali.

 

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