La liberalizzazione dell’energia ha apportato benefici per i mercati all’ingrosso e al dettaglio. Infatti più di 4 milioni di famiglie e 1,6 milioni di piccole e medie imprese “hanno cambiato fornitore di elettricità tra il luglio del 2007 e lo scorso 31 dicembre”.
È quanto ha dichiarato Guido Bortoni, presidente dell’Autorità dell’energia. Bortoni è intervenuto nell’ambito del Forum sulla politica europea dell’energia e del clima, organizzato dall’università Bocconi e dalla Commissione Ue. Il rettore Guido Tabellini ha spiegato che tale forum “si propone quale strumento per contribuire efficacemente a indirizzare e governare i processi evolutivi in corso grazie a momenti di scambio e confronto tra i diversi stakeholder”. E Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea, ha sottolineato che “la politica industriale Ue punta a difendere la leadership nella green tech partendo dalla realizzazione di un vero mercato europeo dell’energia”.
Il fattore tecnologico ha giocato un ruolo determinante e l’Italia – con le centrali più moderne d’Europa – tra il 2004 e il 2009 ha aggiunto 3mila megawatt in più l’anno. Le difficoltà per il futuro sono legate, ad esempio, ai vincoli al mercato del metano e allo squilibrio degli incentivi alle fonti rinnovabili di energia.
Bortoni ha poi specificato che “per effetto delle dinamiche delle liberalizzazioni, nel settore elettrico italiano si riscontra uno sviluppo crescente della concorrenza nel mercato all’ingrosso, con ricadute positive anche per il mercato al dettaglio“.
Una nota dolente per quanto riguarda l’avvenire, è che i prezzi del petrolio spingono la nostra bolletta energetica e l’Unione petrolifera ritiene addirittura che nel 2011 potrebbe arrivare alla quota record di 60,4 miliardi il costo pagato dall’Italia per rifornirsi di energia all’estero.
