Nel mondo dell’energia fotovoltaica irrompe Photoflow, un pannello fotovoltaico che al contempo serve a raccogliere acqua piovana oltre ad immagazzinare i raggi solari.
Un’innovazione tecnologica interessante soprattutto per gli sviluppi che potrà avere per i Paesi in via di sviluppo che siano decisamente riscaldati e nello stesso tempo caratterizzati da climi piuttosto piovosi. Così la società di consulenza di design NOSmn ha ideato e progettato Photoflow, apparecchio unico che riesce a raccogliere l’acqua piovana e insieme a catturare i raggi.
E’ formato da 8 moduli fotovoltaici dalla forma triangolare che uniti formano un ottagono con una pendenza di 3 gradi. Proprio grazie a questo tipo di posizionamento, l’acqua riesce agevolmente a scivolare sui pannelli per poi essere filtrata e fatta confluire in un serbatoio di raccolta in polietilene da 400 litri che evita la proliferazione di funghi e batteri e mantiene quindi l’acqua potabile. I progettisti sono alla ricerca di nuovi finanziamenti per poter iniziare una vera e propria produzione in serie.
Si chiama invece OrbSys la doccia che risparmia acqua ed energia. In pratica si tratta di applicare il funzionamento di base del riciclo anche all’acqua: l’acqua calda che scende dal rubinetto, viene purificata all’istante e poi è subito reimmessa in circolo. Inoltre la pressione del getto è superiore alla media ed è sempre costante, non essendo vincolata dal flusso delle tubature. Questa sofisticata doccia garantisce un risparmio di acqua pari al 90% e un risparmio di energia pari all’80%.
Questo sistema richiama da vicino l’applicazione che gli ingegneri spaziali hanno già utilizzato presso le stazioni in orbita nello spazio e che il progetto OrbSys è stato sviluppato all’Università di Lund, in Svezia, in collaborazione con la NASA.