Diverse volte vi abbiamo sottolineato come il risparmio energetico, oltre che il rispetto per l’ambiente, si può ottenere anche con piccole accortezze legate agli oggetti che utilizziamo tutti i giorni. Un esempio concreto arriva da una serie di gadget alimentati dall’acqua al posto delle classiche batterie.
C’è la mini-idro turbina realizzata dal designer cinese Jin Woohan: si potrà collegare al rubinetto di casa o di un luogo pubblico per caricare il telefono o la batteria scarica, mentre la calcolatrice ad acqua funziona versando dell’acqua nel serbatoio e chiudendo il tappo. Saranno gli elettroliti immersi nel liquidi a ricaricare le batterie.
E ancora il telefono alimentato ad acqua, con un’autonomia di 10 ore grazie ad alcune microcelle che formano la batteria. Invece il TubeBot è un robot che monitora le perdite d’acqua nei tubi. TubeBot sonda i tubi per scoprire eventuali perdite e inviare i dati raccolti ad un luogo lontano. Il robot non ha bisogno nemmeno di una piccola batteria, perché sfrutta la pressione dell’acqua in cui è immerso.
Dai ricercatori dell’Illinois Sustainable Technology Center invece arriva una ricerca che potrebbe essere rivoluzionaria: stanno studiando come ricavare diesel semplicemente dalle buste di plastica usate. Un procedimento che consente dli limitare l’inquinamento provocato dal cattivo smaltimento dei rifiuti plastici e recuperare fino all’80% di combustibile.
In un solo anno negli Stati Uniti vengono smaltiti circa 100 miliardi di sacchetti di plastica, di cui viene riciclato appena il 13% mentre il resto impiega svariati anni per biodegradarsi. Attraverso questo processo di riciclo invece, si riuscirebbe a ridurre notevolmente l’inquinamento ad esso legato. E dalle buste di plastica si possono ricavare altri prodotti, come gas naturale, cere, nafta, gasolio, olio lubrificante per motori e componenti idrauliche.