L’introduzione in Italia del plurimandato ha comportato per il settore assicurativo del nostro Paese un aumento dei costi di distribuzione. A metterlo in evidenza nei giorni scorsi è stato Fabio Cerchiai, Presidente dell’ANIA, Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici, sottolineando come, tra l’altro, il divieto del monomandato non risulta essere stato istituito e previsto in nessuna legislazione di alcun Paese del mondo.
In particolare, il Presidente Cerchiai era intervenuto nei giorni scorsi in risposta ad una segnalazione dell’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato in merito al ritorno in Italia al monomandato ed ai contratti di assicurazione pluriennali non rescindibili che, secondo l’AGCM, potrebbero generare ricadute negative sulla concorrenza, sulle tariffe e, di conseguenza, sui consumatori.
Di contro, il Presidente Cerchiai ha sottolineato come i timori dell’Antitrust siano infondati; anzi, secondo il Presidente dell’ANIA le coperture assicurative pluriennali, specie nel settore delle polizze della salute, possono essere tali da permettere al consumatore di potersi assumere, con vantaggi non indifferenti in termini di condizioni e costi, un impegno contrattuale che vada oltre i dodici mesi.
Non la pensano così le Associazioni dei Consumatori, alcune dei quali si stanno mobilitando con petizioni e raccolte di firme; ma non sono escluse anche possibili manifestazioni in piazza da parte dei Consumatori nel caso in cui venisse demolita una parte di quell’impianto delle liberalizzazioni messe in atto dall’ex ministro Bersani che, per le Associazioni dei Consumatori, rappresentano una vera e propria conquista.
Fonte: Vostrisoldi.it