Via libera alla Camera per il testo dell’art. 21 del ddl “Sviluppo e Energia” sul ripristino dei contratti pluriennali per le polizze assicurative.
Cosa prevede?
Rispetto a quanto introdotto con le liberalizzazioni Bersani il nuovo provvedimento dà la possibilità all’assicuratore di proporre una copertura di durata pluriennale in alternativa ad una annuale, a fronte però di una riduzione del premio rispetto a quello previsto per la stessa copertura dal contratto annuale.
Nel caso in cui il contratto superi i cinque anni, l’assicurato, trascorso il quinquennio, avrà la possibilità di recedere dal contratto con preavviso di sessanta giorni.
Di fatto il provvedimento introduce la possibilità per l’assicurato di recedere dal contratto solo se supera i cinque anni. Ttrascorso il quinquennio la rescissione del contratto avrà effetto dalla fine dell’annualità nel corso della quale la facoltà di recesso è stata esercitata, “in quanto – stabilisce il testo di legge – tali previsioni potrebbero rallentare il processo di liberalizzazione del mercato assicurativo”.
Quali rischi?
Critiche le associazioni consumatori che intravedono la possibilità della reintroduzione del plurimandato. Facendo ricorso alle polizze pluriennali l’assicurato si lega di fatto per un lungo periodo ad un determinato assicuratore, per cui nel momento in cui gli intermediari assicurativi intendono cambiare compagnia assicurativa hanno il portafoglio bloccato.
A rischio dunque due dei principali cardini innovativi delle così dette lenzuolate Bersani:
Il plurimandato, cioè la possibilità per gli agenti assicurativi di proporre polizze assicurative di più compagnie e non più i prodotti di una sola compagnia assicurativa, permette all’assicurato di scegliere la polizza più conveniente risparmiando tempo;
La disdetta anticipata, nelle polizze della durata di 5-10 anni, anche nei casi in cui tali contratti non rispondessero più alle esigenze del consumatore.
“Tornando ai contratti pluriennali si limita la concorrenza nel settore delle assicurazioni e si creano danni alla scelta dei consumatori, rendendo vani i progressi fatti con le liberalizzazioni”: è la posizione espressa da Federconsumatori e Adusbef. Si tratta di un provvedimento, sottolineano le associazioni in una nota, che “di fatto, ripristinando la pluriennalità delle polizze assicurative del ramo danni, cancella con un colpo di spugna i passi avanti fatti grazie alle “lenzuolate” Bersani in direzione di una maggior correttezza e trasparenza in questo settore, che prevedevano la possibilità, per i consumatori, di recedere dai contratti assicurativi a scadenza annua”.
Il plurimandato in Italia
Introdotto dalle così dette “lenzuolate Bersani” il plurimandato per gli agenti assicurativi avrebbe dovuto essere un baluardo di una maggiore concorrenzialità nel settore. In realtà l’abrogazione del vincolo dell’esclusiva non sembra mai essere stato applicata fino in fondo, sebbene avesse iniziato a destare interessamento tra i professionisti.
Secondo un’indagine commissionata dal Sindacato Nazionale Agenti a Iama Consulting infatti sarebbe cresciuto dell’8,9% il numero di agenti plurimandatari nel periodo tra il 2006-2007. Il numero di agenti che avrebbero scelto il plurimandato negli ultimi anni sarebbe inoltre cresciuto del 24,9%. Anche nelle intenzioni gli agenti avrebbero manifestato una certa propensione a optare per il plurimandato, che rimane però ancora una lontana relatà.
Fonte: Soldiblog.it