A certe faccende, è la nostra natura, tendiamo sempre a non pensare.
L’evento negativo, per quanto consapevoli esista, sembra che a noi non capiterà mai. Questa è una premessa per introdurre un argomento antipatico, ma reale: la morte del capofamiglia, o comunque di chi mantiene economicamente un nucleo familiare.
Per chi non volesse stipulare un’assicurazione vita, esiste un prodotto chiamato polizza temporanea caso morte, che copre appunto il rischio nel caso in cui l’assicurato venga a mancare a seguito di infortunio o malattia.
Si tratta di una polizza con un premio fisso e un risarcimento già stabilito al momento della stipula del contratto, che può avere diverse durate, posto che comunque è facoltà dell’assicurato recedere da esso quando vuole.
Brevemente, ammettiamo che decido di assicurarmi per il rischio che muoia, ho figli piccoli, ho un mutuo da pagare, mia moglie non lavora, e via discorrendo.
Il mio assicuratore mi propone la temporanea caso morte.
Le compagnie di assicurazioni solitamente hanno diverse polizze: standard, quindi veloci, basta la compilazione di un questionario, ma con risarcimenti limitati, e personalizzate, nelle quali, secondo i massimali o l’età, mi verrà fatta effettuare anche una visita medica.
Nel primo caso, il mio agente mi dirà che una temporanea caso morte ha un premio annuo di, ammettiamo, 120 €, e in caso di morte, a seguito di malattia o infortunio, il risarcimento corrisposto agli eredi sarà di 100.000 €.
Questo lo firmo oggi e vale per dieci anni, fermo restando che di anno in anno posso disdire.
Nel secondo caso, se io voglio essere risarcito per una cifra superiore, 300.000 € per esempio, mi verrà fatta fare una visita medica, sempre fatto compilare un questionario, e il premio assicurativo sarà chiaramente diverso.
Questo però non toglie che il contratto che io firmo oggi, rimane invariato per tutta la sua durata, anche se in corso d’opera le mie condizioni di salute cambiassero.
Ovviamente, qualche consiglio per gli acquisti.
Nelle polizze temporanee caso morte stipulate senza visita medica, esistono le cosiddette clausole di carenza.
Queste dicono, attenzione perchè lo firmiamo noi il contratto, che se la morte dell’assicurato avviene nei sei mesi successivi al perfezionamento della polizza, l’assicurazione risarcisce solo i premi versati.
La clausola non vale se la morte è conseguenza di malattia infettiva acuta o infortunio.
Un altro aspetto da tenere presente: la polizza temporanea caso morte è definita polizza a fondo perduto, perchè, nel caso in cui al termine del contratto l’assicurato sia ancora in vita, la compagnia di assicurazioni non è tenuta a versargli nessun corrispettivo.
Se quindi la situazione della nostra famiglia è quella di un solo reddito, un mutuo per altri 15 anni e un figlio che studia, la temporanea caso morte non ci risarcirà mai della perdita di un padre o di un marito, ma è un buon prodotto per affrontare le difficoltà economiche che insorgerebbero, a costi anche contenuti.
Beniamino Stovini
Fonte: Assicurazionimutuiprestiti.blogspot.com