Se aumenterà la sicurezza lo scopriremo solo con il tempo.
Di sicuro la misura introdotta con il decreto sulle liberalizzazioni che prevede il possibile arrivo su tutte le auto di una vera e propria scatola nera che monitori i comportamenti dell’autista un cambio di uno sconto sulla polizza migliorerà le nostre tasche.
Si tratta in pratica di un dispositivo simile alle scatole nere normalmente montate su aerei e navi, in grado di registrare i dati del veicolo e le mosse in caso di incidente. Formalmente servirà per montatore cause e comportamenti, ma certamente uno dei principi basilari che hanno portato alla sua individuazione sta nella lotta alle frodi. Perché se le polizze negli ultimi anno hanno subito impennate giudicate da molte parti esagerate, lo si deve anche ai furbetti del volante.
La scatola nera in realtà in embrione nasceva come sistema di localizzazione del veicolo. Ora oltre a poter rintracciare il veicolo da parte dell’assistenza in caso d’incidente tornerà anche utile per trovare la propria auto in caso di furto. Questo dispositivo di controllo sarà collegato a un Gps, per cui potrà indicare la posizione dell’auto in ogni momento. E i sistemi più complessi saranno anche in grado rilevare anche molti altri dati quali consumi, velocità, accelerazione, pressione delle gomme, temperatura a bordo, permettendo anche di inviare un sms con queste informazioni all’automobilista senza alcuna violazione della privacy. Il funzionamento è semplicissimo: si collega direttamente alla batteria dell’auto, ma ha anche una batteria di riserva per evitare le eventuali manomissioni.
Quello che potrebbe convincere gli automobilisti è però la possibilità di risparmiare, su questo non ci piove. Ora però l’Ania, alla quale competerebbero le spese di installazione almeno secondo quello che prevede il decreto del governo, cerca di chiamarsi fuori. In Senato ha chiesto quindi che la scatola nera diventi ‘di serie’ per ridurre i costi e di prevedere che gli sconti siano in base alla condotta dell’assicurato scattando solo dopo un periodo si osservazione.
Ma a regolamentare tutta la procedura potrebbe arrivare presto una legge dell’Unione Europea, valida per tutti i Paesi aderenti.