Anche se entrerà ufficialmente in vigore solo dal 2 aprile prossimo, l’ultimo provvedimento dell’Isvap (l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni Private) è destinato a migliorare il peso dei mutui per le tasche degli italiani.
L’Istituto ha infatti deciso di dire basta alla polizze assicurative legate ai mutui: la nuova norma stabilisce infatti che gli intermediari assicurativi, comprese le banche e gli altri intermediari finanziari, non potranno ricoprire allo stesso momento il ruolo di distributori di polizze e di beneficiari (intesi anche come vincolatari) delle stesse.
Un conflitto d’interessi che rischiava di pesare in maniera penalizzante per chiunque sottoscrivesse un mutuo, anche perché il principio è tanto semplice quanto devastante, quella dell’offerta di polizze nelle quali gli intermediari assumono anche la veste di beneficiari, in un mercato che solo nel 2010 ha raccolto 2,4 miliardi di euro. Non è un obbligo, ma sembra difficile per i clienti dire di no, visto che fungono da garanzia per accedere al mutuo o al prestito.
Queste polizze vengono vendute quasi esclusivamente con premio unico da pagare anticipatamente quando si richiedano il mutuo o il prestito e soprattutto prevedono provvigioni enormi, con aliquote medie molto più elevate rispetto a quelle distribuite dagli agenti, con punte che possono arrivare anche al 79%.
Così l’Isvap va a sanare questa pratica che viaggia sul filo della regolarità. A garanzia dei mutui non sarà più d’obbligo sottoscrivere una polizza con la stessa compagnia, ma il cliente potrà farlo con altre compagnie che siano svincolate dalle banche su cui si appoggiano. “Già nel 2009 l’Isvap aveva effettuato una prima indagine sulla distribuzione delle polizze assicurative abbinate a mutui e prestiti personali, rilevando che le polizze abbinate a mutui e prestiti, sebbene non obbligatorie, sono di fatto imposte dalla banca e dagli intermediari finanziari al cliente quale condizione per accedere al mutuo o al prestito. Inoltre le polizze sono vendute quasi esclusivamente in forma di premio unico, da pagare anticipatamente all’atto dell’accensione del mutuo o prestito, spesso con aggiunta del premio all’importo finanziato”.
Da aprile non sarà più così, permettendo ai consumatori di respirare.