Doveva essere uno dei punti di forza nel Decreto Liberalizzazioni voluto dal governo Monti ma all’ultimo è saltato, facendoci riscoprire ancora una volta che in Italia ci sono automobilisti di serie A e si serie B.
Perché la’ tariffa unica RcAuto Nord-Sud’ avrebbe dovuto premiare i guidatori migliori e invece continuerà a penalizzare chi viva in città considerate più a rischio incidente, e quindi truffe.
Il Ministero per lo Sviluppo Economico infatti ha considerato legittime le differenze tariffarie tra una regione e l’altra, tra un comune e l’altro. Lo ha fatto dopo la richiesta di un chiarimento da parte dell’Isvap, ossia l’Istituto che regola la correttezza delle polizze, riguardo al passaggio della legge che diceva “per le classi di massimo sconto, a parità di condizioni soggettive e oggettive, ciascuna delle compagnie di assicurazione deve praticare identiche offerte”.
Sembrava poter essere un passo in avanti, invece si è trasformato in una retromarcia. Secondo il Ministero se a parità di condizioni le imprese fossero obbligate ad adottare tariffe assicurative identiche su tutto il territorio nazionale, senza utilizzare il parametro della territorialità nell’analisi del rischio e quindi delle tariffe, sarebbe in contrasto con il principio di libertà tariffaria che impone la legge comunitaria.
Quindi, come si legge nel testo corretto “una ragionevole e legittima interpretazione della norma in oggetto dovrebbe includere nelle differenziazioni tariffarie, possibili anche per le classi di massimo sconto, quelle legate alle oggettive differenze delle condizioni di rischio rilevate nei singoli territori (frequenza dei sinistri, livello dei risarcimenti, ecc)”.
Una marcia indietro che non è stata gradita da parte della politica ma ovviamente soprattutto dalle Associazioni di consumatori come Adusbef e Federconsumatori che segnalano incrementi tariffari del 32% nell’ultimo triennio, con una spesa superiore ai 300 euro. E secondo un’indagine del portale ‘SuperMoney’, andando ad analizzare esempi pratici un medico 42enne in prima classe di merito, senza incidenti negli ultimi 5 anni, paga a Napoli oltre 1.000 euro, il 240% in più di un collega di Padova (con 310 euro) o di Milano (con 315 euro).