Le banche italiane non stanno attraverso un buon momento e, fin qua, nulla di nuovo. Le posizioni allarmistiche e che predicavano il peggio per quanto riguarda i possibili effetti derivanti da una crisi ungherese, sono subito spazzate via dal governatore della banca d’Italia.
Draghi ha affermato che le banche del nostro paese non corrono rischi, anche se è necessaria, al più presto, una riforma del sistema bancario.
Intervenuto al vertice del G-20, a cui hanno partecipato i principali ministri delle finanze e i banchieri centrali dei paesi che possono vantare un alto livello di ricchezza.
C’è un sincero ottimismo che la strada possa ritornare sui giusti parametri, ovvero quelli di una ripresa efficace, ma il cammino rimane lungo ed impervio.
Parlando dell’Italia, Draghi ha rassicurato tutti per quanto riguarda la situazione delle banche, sostenendo che c’è un’adeguata capitalizzazione e un modello di gestione del rischio che consente loro di porsi in una situazione di riparo dai possibili effetti dovuti alla crisi ungherese.
Seguendo il Draghi-pensiero, il vecchio continente dovrebbe uniformarsi ai criteri degli Stati Uniti, con la pubblicazione degli stress test effettuati sulle banche.