Costo sempre più salato della crisi finanziaria che secondo il Fmi potrebbe toccare i 4000 miliardi di dollari di svalutazioni di cui due terzi a carico delle banche. Inoltre sempre per effetto della crisi finanziaria, il debito pubblico italiano salira’ nel 2010 al 121% con un incremento di 15 punti percentuali dal 106% del 2008. Lo sottolinea il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) nel Global Financial Stanbility Report, nel quale precisa che i costi per la stabilizzazione finanziaria sono risultati pari allo 0,9% del pil.
I dati sul debito – spiega il Fmi illustrando una tabella del capitolo uno del Rapporto – sono tratti dal World Economic Outlook dell’aprile 2008, mentre le stime sui costi provengono dal dipartimento degli Affari fiscali del Fmi.
Il deterioramento dei conti pubblici non e’ comunque un fenomeno limitato: in Germania il debito 2010 si attestera’ all’87% con un aumento di 19 punti percentuali. In Giappone
l’incremento sara’ di 30 punti percentuali al 227%, mentre negli Usa il balzo sara’ di 27 punti al 98%. In Francia, l’aumento sara’ di 13 punti percentuali all’80%.
Fonte: Confesercenti.it