Vi sentite vittime del sistema? Il mutuo vi sembra opprimente? Niente paura: Bankitalia ha messo a punto un sistema che tutela coloro che hanno un mutuo troppo alto, e che a causa del suo importo rischia l’insolvenza. Bankitalia insomma, per rispondere a queste istanze, ha predisposto l’Arbitro Bancario Finanziario (ABF), figura già attiva ma di cui non si è parlato e che va a sostituire l’ex giurì bancario istituito dall’ABI anni fa. Questa figura del giurì comunque resterà attiva per i contenziosi in materia di investimenti, di solito competenza della Consob.
Questa figura di riferimento per i mutuari è stata introdotta in seguito alla riforma per il risparmio, e ha il compito di rispondere a tutte le lamentele dei clienti che prima erano semplicemente ignorate.
Questo sembra un sistema più rapido, facile ed economico rispetto al passato, dato che prima si era obbligati a ricorrere al giudice civile e adesso questa è la soluzione in extremis se anche il tentativo dell’arbitro non si ritiene soddisfacente. L’arbitro si occuperà di tutte i contenziosi per mutui, conti correnti, fidi, applicazione di tassi d’interesse, cessioni del quinto non superiori a 100mila euro e per fatti bancari stipulati in data non antecedente al primo gennaio del 2007. La banca invia la richiesta di ricorso ad una segreteria tecnica centrale, che si occuperà poi di smistare ogni controversia secondo la tipologia e la provenienza geografica: per ora sono attive tre sottosegreterie stabilite a Milano, Roma e Napoli. Questo evita anche che il cliente debba conoscere tutta la normativa vigente, fatto che spesso dava motivo alle banche di rifiutare i ricorsi a causa vizi di forma o errori.
L’arbitro finanziario avrà autorità non solo verso le banche, ma anche verso Poste Italiane e Bancoposta, anch’esse obbligate ad aderire al nuovo ente e a rispondere ai reclami che inoltra entro 30 giorni dalla ricezione. In totale, l’iter per il ricorso ha tempi ridotti: 165 giorni al massimo entro cui chiudere il conflitto. In caso di cattiva condotta, la banca vedrà il proprio nome pubblicato sul sito dell’arbitro (arbitrobancariofinanziario.it), ed a ragione si può ritenere che questo sia un ottimo deterrente verso le banche non customer oriented. In ultimo, l’elemento più sorprendente di tutti: al cliente, l’inoltro del ricorso presso l’arbitro costerà appena 20 euro.
Fonte: Prestitoblog.it