La richiesta di un mutuo sta diventando difficile per tutti, ma per i lavoratori autonomi o quelli con partita Iva lo è ancora di più. La mancanza infatti di un contratto attivo da poter presentare alle banche come garanzia restringe ancora di più i cordoni delle borse e così i diretti interessati devono ripiegare su soluzioni diverse dal tasso fisso.
Le migliori per i liberi professionisti sembrano ancora essere nei mutui a tasso variabile o ancora di più in quelli a tasso misto che hanno al momento maggiore possibilità di essere accettati. Per i mutui a tasso variabile l’incognita maggiore è rappresentata oggi dal possibile aumento dei tassi legati all’eventuale crescita degli indici Euribor e dei costi del denaro, oggi comunque bassi. La proposta migliore è quella di BancoPosta che offre per un mutuo ventennale un tasso variabile del 3,94%, con una copertura massima fino al 65% del valore dell’immobile.
L’alternativa resta il tasso misto che presenta la garanzia di una rata costante nel tempo per tutto il piano di rimborso, anche se i tassi di interesse restano leggermente più alti di quelli del tasso variabile. In ogni caso periodicamente si può rinegoziare con il proprio agente, avendo sempre un occhio attento sul mercato. In pratica si tratta di passare dal tasso fisso a quello variabile a seconda di come vada il mercato ma anche il proprio lavoro.
In questo inizio 2013 tra le proposte più vantaggiose troviamo il Mutuo Arancio di IngDirect propone un tasso di 4.395% per i primi 5 anni, con la possibilità di passare successivamente al variabile o rimanere al fisso per una durata massima di 30 anni e un importo che copre fino l’80% del valore dell’immobile. Sarà possibile rinegoziare il piano dopo 10 anni. Buono anche il tasso misto di UBI Banca, fermo al 4.055% per una durata massima di 50 anni e copertura all’80%.
