Quando una banca fallisce i correntisti cosa rischiano?

L’Europa, si sa, sta vivendo un brutto momento storico. L’economia traballa e gli equilibri politici sembrano essere attaccati ad un filo. Ogni nazione continua a scongiurare un possibile default e tutti coloro che hanno depositato i propri risparmi in banca, tremano ad ogni notizia politica ed economica.

A rendere l’animo dei risparmiatore ancora più teso e sospettoso, lo scandalo scoppiato proprio in questi giorni, riguardante la terza banca più grande d’Italia, laMonte Dei Paschi di Siena. Ma a quanto pare non c’ nulla da temere, perché in caso di fallimento ogni correntista può ricorrere al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi in grado di rimborsare fino ad un massimo di 100 mila euro per ogni cliente.

Ogni banca viene obbligata dalla normativa tutt’ora in vigore, di aderire ad un apposito fondo di garanzia pronto ad intervenire in caso di default economico. Nel caso in cui la vostra banca dovesse fallire, quindi, sarà il Fondo a rimborsarvi il denaro depositato entro venti giorni lavorativi dalla data di liquidazione.

Da qui la necessità di depositare il proprio denaro solo in istituti bancari italiani o in istituti bancari comunitari che hanno scelto spontaneamente di aderire al FITD. In aggiunta al Fondo Interbancario, c’è altresì il Fondo di Garanzia dei Depositanti (FGD), addetto alla tutela specifica delle banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali.

Prima di aprire un conto corrente in una banca straniera, è quindi di fondamentale importanza valutare lo Schema di Assicurazione dei Depositi in vigore nel Paese di origine dell’istituto bancario, in modo da non incorrere in spiacevoli imprevisti.

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