Beni culturali: ecco dove la manovra concentra i tagli

Il prezzo più elevato derivante dai tagli inseriti nella manovra, riguardanti i beni culturali, ricadrà sulle spalle dei comitati per le celebrazioni degli uomini illustri e i piccoli istituti di cultura presenti sul territorio. I provvedimenti, infatti, non menzionano più il taglio del 50% su ogni beneficiario: si tratta quindi, più che altro, di un’operazione mirata che possa fare economia, dando garanzie e tutela agli istituti di rilievo nazionale.

Martedì prossimo toccherà al ministro Sandro Bondi spiegare, nei minimi dettagli, in cosa consisteranno i 13 milioni di euro derivanti dai tagli, mentre ormai la manovra finanziaria si trova al Senato e vedrà la luce (dell’approvazione), entro la fine di luglio.
Quindi i 3,5 milioni di euro che dovevano finire ad associazioni sorte per dare giusto ricordo alla memoria di Cesare Pavese o Mario Soldati, andranno invece direttamente nelle casse dello Stato; stessa sorte toccherà ad altri trenta, circa, comitati e ognuno di essi, escluso quello nazionale per i 200 anni dalla nascita di Cavour, non riceveranno più finanziamenti.

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