BoT: commissioni più basse per evitare che il rendimento crolli

Valgono sempre meno fino ad essere addirittura sconvenienti per i risparmiatori. Parliamo dei Buoni Ordinari del Tesoro che nell’asta di settembre sono scesi sotto-zero. I Bot trimestrali in asta infatti hanno registrato un rendimento dello 0,386 unito al prezzo di aggiudicazione di poco sotto la pari (a 99,9). Una volta applicate la ritenuta fiscale del 12,5% e le commissioni però il rendimento netto passa ad un valore negativo dello -0,08.

Situazione analoga anche per i titoli annuali che presentano, infatti, un rendimento lordo composto dello 0,741% e un prezzo di aggiudicazione a 99,254, che al netto delle tasse risulta dello 0,65%. Anche in questo caso il guadagno è davvero esiguo, ma quantomeno non negativo! Tolte le commissioni bancarie si scende ulteriormente allo 0,35%. Eppure, nonostante i rendimenti siano praticamente nulli, la suddetta asta ha riscosso successo con 22 miliardi di liquidità che ha cercato rifugio nei Titoli di Stato. Solo la metà della domanda è così stata soddisfatta (4 mld di Bot trimestrali e 7,5 mld di Bot annuali).

Si “raffreddano” le commissioni
Per evitare il ripetersi di situazioni analoghe e quella dello scorso 10 settembre il Governo ha adottato una misura cautelativa per i risparmiatori. Il Ministero del Tesoro ha infatti sancito tramite decreto che dal momento che i Bot non rendono più niente le banche debbano abbassare le commissioni.

Via XX settembre, infatti, ha pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto n. 81768 dello scorso 19 ottobre, che introduce il limite di 100 euro per il prezzo totale di vendita dei Bot alla clientela retail al momento della sottoscrizione di una nuova emissione. Recita una nota esplicativa del Tesoro, la modifica “interviene nel caso in cui il prezzo totale di vendita, comprensivo dell’importo della ritenuta fiscale e della commissione applicata dagli intermediari finanziari alla clientela che sottoscrive i buoni in asta risulti superiore a 100. “In tal caso – prosegue la nota del ministero dell’Economia e delle Finanze – l’importo massimo delle commissioni di sottoscrizione sarà ridotto in modo da garantire alla clientela un onere comunque non superiore a 100 euro per ogni 100 euro di capitale sottoscritto”. Questo intervento si è reso necessario per tutelare i risparmiatori nell’attuale contesto di mercato, caratterizzato da tassi d’interesse particolarmente contenuti per i titoli a breve scadenza.

Fonte: Soldiblog.it

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