I provvedimenti che sono presenti all’interno della finanziaria redatta dal governo, che si riferiscono alla riscossione e compensazione dei debiti e crediti fiscali nei confronti dell’amministrazione, danno non pochi motivi di preoccupazione alle imprese italiane. In questo senso, va interpretato l’ammonimento di Confindustria, approvato anche da Rete Imprese: non servirebbe a nulla l’approvazione della misura che raddoppia la durata massima della sospensione giudiziale riguardante gli atti di recupero dei crediti nei confronti dell’amministrazione, per il semplice motivo che la durata media di questi procedimenti, supera in realtà, e anche di molto, i 700 giorni.
Nel caso in cui questa norma fosse approvata, allora il contribuente sarebbe obbligato (e se non lo fa rischia il pignoramento) a pagare quanto richiesto dall’amministrazione, anche se la sentenza non è ancora arrivata e, per di più, per situazioni che, nella maggior parte delle volte, si rivelano poi infondate.
Ovviamente questo fattore può portare ad un gran numero di contenziosi, fino ad avere conseguenze irreparabili, in particolar modo per le piccole e medie imprese.