Presentato il piano Chrysler, adesso per Fiat è arrivato l’ora della verità. Nei prossimi mesi si misurerà come il mercato americano accoglierà l’ambizione della casa italiana di rilanciare il marchio storico americano. E per il risparmiatore italiano, è arrivato il momento di domandarsi se conviene comprare il titolo. L’azione Fiat ha corso molto negli ultimi mesi. In sei mesi la performance è del 35% al valore di 10,7 euro. Su base annua il guadagno è di quasi il 75%. Ma la distanza dai massimi assoluti è ancora ampia. A questi valori il titolo costa meno della metà di quanto valeva a luglio 2007, quando l’azione sfiorò i 24 euro. Potrebbe il titolo tornare a quei valori? O comunque, ci sono spazi nei prossimi mesi di una nuova fase rialzista, anche in considerazione del miglioramento della situazione economica specialmente in Italia?
Per Banca Akros il titolo è da comprare e il valore corretto è di 13,50 euro ad azione, quindi con un possibile rialzo di un altro 30% dai valori attuali. Gli analisti della banca valutano positivamente la notizia che l’erario dovrebbe emanare una norma per permettere, esclusivamente per il settore auto, la compensazione di crediti e debiti con efficacia per fine anno o al massimo dai primi mesi del 2010. Il provvedimento è importante perché l’azienda torinese vanta 400 milioni di crediti dal fisco italiano, destinati a salire a 500 milioni entro fine anno, dovuti all’anticipazione degli incentivi ai concessionari in attesa del rimborso dello Stato.
Sono più generosi gli analisti di Mediobanca che valutano il valore corretto del titolo a 14,5 euro ad azione. Mentre in Banca Imi vedono il titolo correttamente valutato a 11 euro ma potrebbero rivedere il giudizio con nuove indicazione sul rinnovo degli incentivi in Italia e in alcuni Paesi Europei e sulla riorganizzazione della struttura di Fiat visto che lo stesso Marchionne non ha escluso un’Ipo dell’Auto.
Infine per gli analisti di Nomura, Fiat vale 10,6 euro ad azione ma il consiglio dato ai propri clienti è di ridurre l’azione in portafoglio perché il potenziale dell’azienda americana, che ha fatto rivedere al rialzo le valutazioni dell’azienda, è comunque già ben riflesso nei prezzi attuali del titolo.
Fonte: Vostrisoldi.it