Finalmente un po’ di ottimismo sul sistema bancario internazionale: il costo della recessione che ha colpito l’economia mondiale potrebbe avere un peso inferiore alle previsioni iniziali.
E’ quanto infatti sostenuto dal Fondo Monetario Internazionale, che ha modificato al ribasso le stime iniziali.
In base a quanto contenuto nella bozza del World Economic Outlook, FMI ha ridotto le svalutazioni e gli accantonamenti, su perdite da parte degli istituti di credito, attuali e future, per il triennio 2007-2010, da 2800 a 2300 miliardi di dollari.
L’ottimismo, naturalmente, è piuttosto velato, in quanto è sempre accompagnato, in questi casi, da più di una preoccupazione.
Le aggiunte addizionali di liquidità, in quei paesi definiti “emergenti”, potrebbe avere effetti disastrosi sull’economia mondiale: potrebbero svilupparsi, infatti, delle bolle inflattive e sui prezzi degli asset finanziari.
In particolar modo, nel rapporto del Global financial stability, viene sottolineata la linea di intersezione tra l’aumento della liquidità globale e i prezzi degli asset finanziari, sotto il profilo sia di ritorno del capitale, sia di accumulo delle riserve.