È stato pubblicato un nuovo rapporto della Confcommercio che analizza i consumi degli italiani negli ultimi 40 anni, soffermandosi in particolar modo sul biennio 2008/2009, periodo in cui si è determinata una delle crisi economiche più pericolose degli ultimi anni.
In un periodo di forzate rinunce come si sono comportati gli italiani?
A quanto pare tagli netti si sono abbattuti su tutte le spese superflue come viaggi e uscite al ristorante, chi doveva far fronte a spese di ristrutturazione degli immobili ha deciso di rinviare, alcuni invece hanno deciso di ridurre perfino i costi minimi come i caffè al bar, le ricariche telefoniche per i cellulari e i vestiti.
Dal rapporto pubblicato dalla Confcommercio, un dato importante da valutare, è che dal 1970 al 2008 la spesa delle famiglie italiane ha subito profondi cambiamenti, subendo una sensibile incidenza di quelle che vengono definite “spese obbligate”, ovvero tutti gli oneri legati all’abitazione, la sanità, le assicurazioni, oneri che sono passati dal 18,9% al 30%, insieme alle spese sostenute per la comunicazione come Pc, internet, e cellulari che da un magro 0,8% è passato ad un totale del 7%.
A subire un totale collasso, invece, le spese legate ai generi alimentari, che da un 26,8% registrato nel 1970, toccano quota 16,3% nel 2008, quelle legate a tabacchi e alcolici che dal 5,3% sono scese al 2,5%, mentre restano piuttosto stabili le spese sostenute per il vestiario che dall’8,7% passa ad un 8,9% seppur con sensibili cambiamenti nelle modalità di acquisto.
A quanto pare la spesa complessiva delle famiglie ha raggiunto diminuzioni pari all’1,8% rispetto al 2008, e nei due anni della crisi economica abbattutasi sui mercati di tutto il mondo, si è registrata la maggiore flessione mai avvenuta dal 1993.