La disoccupazione in Europa continua a crescere: lo scorso giugno le persone senza lavoro nei 16 Paesi di Eurolandia sono arrivate ad essere il 9,4% della popolazione attiva, contro il 9,3% di maggio e il 7,5% del giugno 2008. Eurostat segnala che si tratta del tasso di disoccupazione più elevato mai registrato dal 1999.
In Eurolandia, rispetto a un anno fa, ci sono oggi 3,170 milioni di persone in più senza lavoro che diventano oltre 5 milioni nell’Ue a 27, dove il tasso di disoccupazione, lo scorso giugno, è arrivato all’8,9% contro l’8,8% di maggio e il 6,9% del giugno 2008. Secondo le stime di Eurostat, alla fine di giugno le persone senza lavoro nei 16 Paesi della zona euro e nei 27 dell’Ue sono arrivare ad essere rispettivamente 14,896 milioni e 21,526 milioni.
I più colpiti sono sempre i giovani, con un tasso del 19,5% nell’area euro e del 19,6% nell’Ue. Un anno fa era rispettivamente al 15,2% ed al 15,1%. Il che vuol dire che sono loro ad aver pagato il maggior prezzo della crisi. Con un 7,4%, che risale tuttavia al mese di marzo, l’Italia si colloca nettamente al di sotto della media, come anche per le donne con un 9,5% che risale tuttavia al mese di aprile, a fronte di un 9,7% per l’area euro e di un 8,9% per l’Ue. Il numero di nuovi disoccupati non supera i 246.000 nell’Ue dei quali 14.896 nell’area euro. Sia pure per un soffio, non solo l’Ue ma anche l’area euro registrano un dato migliore di quello degli Usa che arrivano ad un 9,5%, ma peggiore di quello del Giappone (5,2%).
Soffrono particolarmente i Paesi dell’Est
A giugno la Polonia è stato l’unico Paese della Nuova Europa dove la disoccupazione non è aumentata rispetto a maggio, rimanendo stabile all’8,2%. Nello stesso periodo è salita dal 6,6% al 6,8% in Bulgaria, dal 6,1% al 6,3% in Repubblica ceca, dal 10,2% al 10,3% in Ungheria, dal 6% al 6,1% in Slovenia e dall’11,3% all’11,7% in Slovacchia. A Varsavia, tuttavia, i senza lavoro sono cresciuti rispetto allo stesso mese del 2008, quando erano il 7,1%.
Nei paesi baltici si sono segnalati i maggiori incrementi di tutta l’Ue rispetto allo stesso mese dell’anno scorso: in Estonia i disoccupati sono quasi quadruplicati (dal 4,6% al 17%), mentre in Lettonia e Lituania si è passati rispettivamente dal 6,4% al 17,2% e dal 5,1% al 15,8%. Per quanto riguarda la disoccupazione giovanile (sotto i 25 anni) il fenomeno è maggiormente acuto in Lituania (31%), Lettonia (29,1%) ed Estonia (28,2%), ma si tratta di statistiche ferme al primo trimestre 2009. A giugno la ‘soglia psicologica’ del 20% viene superata anche in Slovacchia (25,4%) e in Ungheria (26,8%), mentre la Polonia rimane appena al di sotto (19,8%). Nell’Ue a Ventisette i giovani senza lavoro sono il 19,6%, nell’eurozona il 19,5%.
Non solo Europa: sono dolori anche per il Sol Levante
Allarme rosso in Giappone per la crisi del mercato del lavoro: nel mese di giugno il tasso di disoccupazione è salito ancora, al 5,4%, dopo il 5,2% di maggio e il 5% di aprile, toccando i massimi degli ultimi sei anni registrati nell’aprile del 2003 (5,5%). I dati sono stati resi noti oggi a Tokyo dal ministero di Affari Interni e Comunicazioni, secondo cui il numero di senza lavoro è aumentato di 830.000 unità a 3,48 milioni di persone, segnando l’incremento più marcato di sempre (+31,3%) su base annuale in una tendenza negativa che continua da otto mesi consecutivi. In ripresa i consumi, che a giugno registrano il secondo rialzo consecutivo mensile, +0,2%, dopo il +0,3% di maggio.
Fonte: Ilsole24ore.com