Brusco rialzo dell’euro dopo la diffusione del dato sull’inflazione europea, tornata a salire in febbraio (+1,2%) e quindi, secondo la chiave di lettura del mercato, in grado di ridurre i margini di manovra espansiva della Bce. La divisa europea ha così riconquistato quota 1,30 dollari per la prima volta dal 29 gennaio, segnando un massimo di 1,3038 (1,2894 venerdì).
L’euro consolida la posizione anche su yen, a 127,82 (126,27), e franco svizzero a 1,5399 (1,5303), nei confronti del quale ha aggiornato il nuovo top dal 19 dicembre (1,5413). Sempre in fase di correzione invece il rapporto euro-sterlina, a 0,9156 (0,9225).
Secondo Eurostat in febbraio l’inflazione nell’eurozona ha cominciato a risalire a quota 1,2% da 1,1% in gennaio. Un anno prima era al 3,3%. L’inflazione mensile era allo 0,4%. Nella Ue l’inflazione in febbraio era dell’1,7%, in calo dall’1,8% in gennaio. Un anno prima era al 3,5%. In Italia in febbraio l’inflazione è salita all’1,5% rispetto all’1,4% registrato in gennaio. Lo rileva Eurostat.
Cgil vede nero per il 2009: nel triennio 2008-2010 il Pil italiano potrebbe scendere del 4%. È quanto calcola l’Ires-Cgil secondo la quale il dato deriva da un calo dell’1% nel 2008 e da un drastico ribasso del Pil nel 2009, che dovrebbe superare il 3%. La disoccupazione dovrebbe raggiungere il 9 per cento.