Tagli alle Regioni: sì alle modifiche

Restano i tagli agli enti regionali, anche se viene introdotto un nuovo fattore, ovvero la flessibilità. La conferma arriva dal relatore Antonio Azzolini, che ha siglato un emendamento alla finanziaria, che adesso si trova davanti al Senato, in base a cui le risorse dello stato, che sono riversate alla regioni, vengono diminuite di 4 miliardi nel prossimo anno e di 4,5 miliardi nel 2012.

Bankitalia: aumentano i rischi per le banche, ma reggono l’impatto della crisi

Le banche italiane proseguono nella loro battaglia contro la crisi, nonostante stiano crescendo i rischi di credito e invece stia calando, anche in modo abbastanza netto, la redditività.
E’ quanto sostenuto dalla Banca d’Italia, nella consueta relazione al Parlamento e governo sull’attività che è stata svolta nel corso dello scorso anno.

La relazione sottolinea come Bankitalia abbia aumentato nel 2009 l’attività di controllo per scoprire ed individuare sul nascere i profili di rischio tra le differenti banche del nostro paese.

Istat: Italia quinta per pressione fiscale in Europa

L’Italia compie un bel passo in avanti (anche se c’è ben poco da esultare) nella classifica europea (Ue-27) della pressione fiscale: nello scorso anno, infatti, il peso del fisco sul pil è arrivato al 43,2%.
Una percentuale molto superiore in confronto ai dati registrati solamente un anno prima.
L’Italia si posiziona al quinto posto, a braccetto con la Francia, nella classifica sulla pressione fiscale.

Il Governo annuncia una nuova possibile tassa sulla casa: l’IMU

La tanto discussa e oramai polemizzata manovra economica recentemente approvata dagli organi governativi porta con sé numerose riforme, ma non tutte positive soprattutto per quella fascia di cittadinanza che pian piano scivola sempre di più verso l’ indigenza (dato un contesto economico e sociale instabile e foriero di grosse complicanze fiscali).

Si parte con un possibile mancato condono edilizio la cui proposta sembra oramai avvicendarsi ripetutamente

Confindustria approva la finanzaria del governo

Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, accoglie con soddisfazione il rigore finanziario previsto dalla manovra del governo e definisce i tagli come “indispensabili”: da seguire l’esempio tedesco.
Sulla disoccupazione, la numero uno di Confindustria, attacca, definendola una vera e propria piaga, con le statistiche che prevedono come la disoccupazione continui ad aumentare fino alla metà del prossimo anno.

Fiat: adesso si attende l’intervento del governo

Dopo l’esito, sicuramente non soddisfacente per il Lingotto, tutti si domandano se la Fiat vorrà continuare nella strada degli investimenti di 700 milioni di euro, previsti per la riorganizzazione dello stabilimento di Pomigliano. La risposta ancora non c’è: ieri in casa Fiat non si è mosso un dito per via della festività di San Giovanni, patrono di Torino, ma i tempi si potrebbero allungare fino al momento in cui non si riaprisse un dialogo.

Berlusconi: no alla Merkel sulla tassa sulle transazioni finanziarie

Il vertice svoltosi a Bruxelles venerdì scorso, ha visto l’Italia protagonista di un rifiuto netto e deciso, riguardante la proposta di introdurre una tassa europea sulle transazioni finanziarie. La posizione assunta dal governo italiano si mette in deciso contrasto contro quella tedesca, che invece è la promotrice di tale balzello, che non ha mai riscosso le simpatie del nostro esecutivo, nemmeno tempo addietro. La Germania, a cui bisogna aggiungere anche la Francia, ha, già da molto tempo, affermato che un’imposizione del genere sarebbe necessaria, pure se si limiti solo a livello europeo.

Il governo al lavoro per favorire la libertà di impresa

Il Consiglio dei ministri si è riunito per parlare di due schemi di disegni di legge riguardanti lo sviluppo e il sistema per migliorare le attività economiche.
Secondo quanto risulta dal termine della riunione, il primo schema ha come obiettivo la semplificazione dell’avvio di queste attività, mentre il secondo prevede un’interpretazione molto liberista degli articoli 41 e 118 c.4 della Costituzione.
Lo scopo dell’intero provvedimento, è quello di levare, dove ovviamente sia possibile, tutti quegli ostacoli che si pongono tra il libero imprenditore e l’avvio dell’attività economica, scegliendo in modo particolare la via della responsabilità personale.

Istat: l’inflazione si ferma a maggio, ma i prezzi dei carburanti salgono

L’inflazione, nel mese di maggio, ha subito una battuta d’arresto, fermandosi all’1,4%, circa 0,1 punti percentuali in meno in confronto al mese precedente.
E’ quanto affermato dall’Istat, che ha confermato le stime preliminari: inoltre, lo stesso istituto, sottolinea come, su base mensile, i prezzi abbiano subito però un ulteriore rialzo dello 0,1%.

Pomigliano: dipende tutto dal referendum dei lavoratori

Arrivano le firme, ma di un accordo separato, di Fim, Uilm, Fismic e Ugl, che hanno sottoscritto il nuovo documento che è stato proposto dalla Fiat, riguardante lo stabilimento di Pomigliano. La Fiom ha invece mantenuto le sue posizioni estremiste, rilanciando il parere negativo che ha portato avanti durante tutte le trattative. I sindacati dei metalmeccanici che hanno firmato l’accordo, hanno indetto un referendum tra gli stessi lavoratori, che si svolgerà il prossimo 22 giugno. Il Lingotto ha apportato anche una modifica al documento, concordando con i sindacati l’inserimento di una commissione paritetica di raffreddamento sulle sanzioni.

Antitrust: servono norme che garantiscano una maggiore concorrenza

L’Antitrust è convinta che sia necessario modificare gli articoli 41 e 118 della Costituzione, in modo da garantire una più ampia libertà di concorrenza, ma vuole anche mettere in allarme il governo, affinché si muova con più rapidità verso la presentazione di norme che stimolino la concorrenza. Nella relazione annuale, effettuata di fronte al Parlamento, da parte del garante Antonio Catricalà, arriva il consenso alla volontà del governo di rimettere in moto una nuova serie di liberalizzazioni. Viene sottolineato il ruolo decisivo che può svolgere un aumento della concorrenza per stimolare la ripresa, perché il nostro paese non può più permettersi di continuare a pagare un prezzo così elevato a causa delle politiche anticompetitive.