Rapporto Cgil: potere d’acquisto diminuito di oltre 5000 euro in dieci anni

I lavoratori dipendenti del nostro paese, hanno dovuto fare i conti, nell’ultimo decennio, con una perdita totale di oltre cinquemila euro per quanto riguarda il potere d’acquisto. E’ quanto sostenuto dalla Cgil, in un rapporto diffuso in data odierna, che va ad indagare sulla crisi dei salari che si è verificata negli ultimi anni.

La Cgil sostiene che nel decennio che va dal 2000 ad oggi, le retribuzioni hanno registrato, per colpa di un elevato livello dell’inflazione (addirittura più alta di quella prevista), una perdita cumulata di acquisto che arriva ad oltre 3384 euro, ai quali bisogna aggiungere però anche i duemila euro che il fiscal drag ha trattenuto, che fanno arrivare la quota a più di cinquemila euro.

Il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, ha sottolineato la situazione critica, affermando che nel nostro paese c’è un grande problema relativo all’abbassamento dei salari, soprattutto per via del prelievo fiscale. Epifani ha evidenziato la necessità di alleggerire la pressione fiscale fin da subito, sui redditi da lavoro dipendente.

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