Russia e Ucraina hanno deciso: il petrolio europeo non è in pericolo

Alla fine l’accordo tra le due potenze petrolifere Russia e Ucraina è arrivato: dopo giorni di duri scontri e minacce, l’azienda statale ucraina Naftogaz ha reso noto di aver raggiunto un compromesso con la nazione russa per far crescere del 30% le tariffe che si riferiscono al trasferimento del petrolio vero il continente europeo.

Negli ultimi giorni tutti i maggiori stati europei erano in allerta di fronte ad un possibile scenario che andava via via facendosi sempre più “nero”: il rischio era quella della nascita di una nuova querelle tra il governo russo e quello ucraino, per la mancata stipula di un accordo e la minaccia imminente di Mosca di dare un taglio alle forniture di petrolio.

Un portavoce dell’azienda ucraina ha quindi aggiunto solo la conferma dell’aumento delle tariffe del 30% e l’accordo raggiunto con Mosca due giorni fa.

La Naftogaz non ha reso noti i termini della tariffa che il governo Russia ha decido di pagare, ma voci governative parlano di un aumento di 6,6€ per ciascuna tonnellata di petrolio, trasportata passando per il territorio ucraino, circa 1,70 dollari, fissando anche il volume di petrolio massimo trasferibile, ovvero 15 milioni di tonnellate.

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