L’11 dicembre uscirà Energy Efficiency Report, il rapporto dell’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano. Giunto alla sua quarta edizione, analizza in modo empirico il mercato e gli operatori coinvolti nei processi di efficienza energetica in Italia. Quest’anno è stata valutata la gestione del rischio nei progetti di efficienza energetica e le modalità di finanziamento. Lo studio ha inoltre affrontato il tema della Energy Intelligence, per analizzare i dati sui consumi e definire l’intera filiera.
Tutto questo con l’apporto delle Energy Service Company (ESCo) e degli istituti di credito. Risultati? Appare chiaro, anche se i dati definitivi saranno comunicati tra qualche giorno, che è necessario cambiare le pratiche di finanziamento per i progetti di efficienza energetica, un ambito nel quale pubblico e privato non sono bilanciati: tra il 2007 e il 2013 infatti, i finanziamenti pubblici hanno contribuito per meno di 50 milioni di euro, il leasing è stato utilizzato per 74 milioni di euro, mentre i prestiti bancari hanno fornito un budget di ben 585 milioni di euro. In aiuto potrebbe arrivare il Fondo nazionale per l’efficienza energetica, istituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico tramite il Decreto Legge 102/2014, a recepimento della Direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica.
Questo fondo infatti potrebbe cambiare le cose, con una dotazione di 5 milioni di euro per il 2014 e 25 per il 2015, che potranno vedere un’integrazione di 30 milioni entro il 2020. Le previsioni realizzate dallo studio indicano che, con un ammontare annuo di 51 milioni di euro costanti dal 2015 al 2020, potrebbero essere realizzati il 30% degli obiettivi fissati dalla Strategia Energetica Nazionale (SEN) negli ambiti residenziale, terziario e dell’industria. Salendo a cifre pari a 136 e 219 milioni di euro, si potrebbe arrivare invece anche ai livelli del 40% e del 50%.