Che l’Italia versi in un contesto economico difficile è oramai una cosa risaputa, e ancor pi risaputo e conclamata è la situazione dei giovani che, a quanto pare, stentano a farsi una propria posizione solida e concreta come quella che, anni prima, dopo anni di lavoro hanno conseguito i loro genitori.
Una situazione complessa e difficile da gestire questa, che vede buona parte della popolazione giovane diventare sempre più povera e precaria, come dimostrano anche alcuni studi condotti negli ultimi anni, l’ultimo in ordine di tempo è quello condotto da dal Dipartimento delle Finanze e dall’Agenzia del Territorio che nei giorni scorsi ha presentato il Rapporto annuale “Gli immobili in Italia” ottenuto grazie ad un elaborato complesso di incrocio dei dati ottenuti dalle dichiarazioni dei redditi con quelli del Catasto.
Il rapporto getta l’Italia in uno scenario a dir poco inquietante, in quanto sembra essere emerso che per tutto il territorio i giovani che rientrano in una fascia di età media compresa tra i 20 e i 30 anni in possesso di una casa di proprietà sono, appena, un milione, a dispetto invece di una fascia “anziana” ovvero al di sopra dei 51 anni i cui intestatari sembrano essere quasi 13 milioni.
Tale rapporto lascia emergere con chiarezza come in realtà le scorse generazioni potessero contare su un contesto economico-sociale più saldo, e soprattutto che spesso prima di procedere all’acquisto di un immobile devono inevitabilmente trascorrere molti anni, di cui buona parte di questi trascorsi in affitto.
Una situazione oggettivamente sconcertante che sembra essere lo specchio di una società che rischia l’implosione.
