Per molti è difficile da credere, ma che in questo incubo nero creato dalla crisi economica esistano settori lavorativi in crescita è verità. Il progresso dipende dalle peculiarità del tipo di lavoro, la vendita diretta per esempio garantisce un forte risparmio sugli acquisti, mentre il settore agricolo è indispensabile per la nostra stessa vita. È così che giovani e meno giovani, alla ricerca disperata di un lavoro, negli ultimi tempi hanno trovato una soluzione nel “ritorno ai campi”.
Un’analisi condotta dalla Coldiretti sulla base delle ricerche Istat, ha dimostrato che, come diretta conseguenza della crisi, si è registrato un aumento delle assunzioni nel mondo dell’agricoltura per un incremento dell’ordine del 3,6%. È un dato che crea particolare scalpore se paragonato all’andamento generale del mercato italiano e all’elevato tasso di disoccupazione.
“Si stima – afferma la Coldiretti – che abbia meno di quarant’anni un lavoratore dipendente su quattro assunti in agricoltura, dove si registra anche una forte presenza di lavoratori giovani e immigrati che hanno abbondantemente superato quota centomila.”
La previsione che deriva dalla lettura dei dati è quanto mai indicativa per quei ragazzi che ancora devono scegliere il proprio percorso di studio, infatti, nel prossimo futuro nel settore agricolo aumenterà la domanda di figure specializzate. Saranno richiesti professionisti in grado di seguire lo sviluppo di specifiche coltivazioni e di gestire le attività connesse con l’azienda, dalla vendita diretta dei prodotti alla loro trasformazione per ricavare vino, olio, formaggio, pane, birra, salumi, gelati. Infine, dal settore deriverà anche la produzione di cosmetici, segno della sua grande potenzialità.