L’Italia in Europa, ma c’era da aspettarselo, detiene un primato tanto grave quanto triste, ovverosia quello dell’evasione fiscale; il nostro Paese, con ripercussioni negative sia sull’economia, sia sull’equità fiscale, si porta infatti dietro questo problema da decenni e le forze al Governo, di qualsiasi colore, in questi anni non sono riuscite a conti fatti a risolverlo. Non a caso, secondo quanto rivela Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani -, in base ad un’indagine condotta su scala europea e sulla base dei dati delle Polizie tributarie, l’evasione in Italia continua a crescere, al punto che la quota di reddito imponibile che non viene dichiarato è in media pari al 51,2%.
Il primato italiano è tale che il nostro Paese in termini di imponibile non dichiarato batte anche le nazioni dell’Est Europa: in Romania, infatti, al secondo posto, la quota di imponibile non dichiarato è al 42,4%, e poi a seguire ci sono la Bulgaria con il 39,3%, l’Estonia con il 37,2% e la Slovacchia con il 34,5%. Se metà del reddito in Italia salta di passare dalla cassa del Fisco, significa che ogni anno l’Erario non incassa decine di miliardi di euro che, oltre ad abbattere il debito pubblico, contribuirebbero a liberare ingenti risorse a favore delle famiglie a basso reddito, dei non autosufficienti, dell’istruzione e così via. Come sbloccare quindi questa situazione?
Ebbene, secondo il Presidente di Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, Vittorio Carlomagno, l’evasione fiscale nel nostro Paese si combatte sia tagliando di cinque punti le aliquote fiscali, sia migliorando l’offerta dei servizi pubblici in modo tale da evitare che l’evasione fiscale diventi a conti fatti lo sport più amato dagli italiani. Secondo l’Associazione, inoltre, bisogna chiudere rapidamente la stagione dei condoni che non fanno altro che il gioco dei grandi evasori; non a caso, secondo quanto afferma Contribuenti.it, oltre il 60% dell’evasione fiscale si annida nel settore industriale, in quello bancario ed in quello assicurativo.
Fonte: Fiscoetributi.com