I centri per l’impiego non forniscono lavoro agli italiani e succhiano soldi al sistema statale. Un’amara realtà quella emersa dall’indagine condotta da Eurostat ed intenzionata a mettere in luce alcune delle problematiche riscontrate nel funzionamento dei CPI.
Quanti di voi si sono messi alla ricerca di un lavoro? Credo proprio tutti. E quanti si sono rivolti ad un CPI ? Penso parecchi..ma quanti di voi hanno avuto una sola telefonata da questi uffici? Penso pochi.
Dall’analisi condotta dall’Eurostat è emerso che solo il 3,7 per cento degli occupati ha trovato lavoro grazie all’aiuto dei CPI.
Facendo due rapidi calcoli si comprende la quasi inutilità di questi centri nati nel 1997 per soppiantare i vecchi uffici di collocamento. In un anno meno del 4% dei neo-assunti ha ottenuto un lavoro grazie ai centri per l’impiego, un numero che sembra diventare ancora più esiguo se messo a confronto con il numero degli addetti ai servizi necessari per far funzionare gli uffici in questione.
Nel nostro Paese infatti il numero degli addetti nei centri per l’Impiego è di circa 10.000 unità, un numero impressionante che tradotto in costi raggiunge l’incredibile cifra di 800 miliardi di euro. C’è chi difende i CPI puntando i riflettori sui paesi europei che contano un maggior numero di impiegati. Un paragone che però, secondo gli esperti non sussiste, proprio perché nel resto dell’UE i centri per l’impiego funzionano bene ed assolvono al loro compito..cosa che però, non avviene in Italia.
Non sarebbe quindi così scorretto dire che i Centri per l’Impiego funzionano bene solo per coloro che, per merito o per fortuna, ci lavorano dentro!
Ma quale sarebbe la motivazione alla base del problema? Secondo l’ex ministro del lavoro il problema sarebbe d ordine amministrativo, questi uffici continuano a perdere tempo prezioso per ottemperare ai propri compiti burocratici, come ad esempio attestazioni di disoccupazione o compilazione di liste, sottraendo tempo prezioso al loro compito principale : Trovare Lavoro Agli Iscritti.