Le imprese hanno finalmente iniziato di nuovo a creare nuovi posti di lavoro.
Tutto è nato dal leggero aumento nella curva della produzione industriale, del fatturato, ma anche del prodotto interno lordo che, in poche parole, significa un bisogno più alto di assumere nuovi lavoratori. Ovviamente si tratta di un fabbisogno pur sempre molto risicato: l’Istat ha effettuato diversi studi, da cui è emerso che nel periodo intercorrente tra il primo trimestre del 2010 e i primi tre mesi del 2009, il quantitativo di posti liberi si è alzato dello 0,1%, con il tasso che sconfina allo 0,7%. Tuttavia, rappresenta pur sempre un indizio positivo, tanto da far dichiarare al ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, che bisogna prontamente escludere l’interpretazione di questi dati come jobless recovery.
Le imprese stanno cercando, ma non in tutti i casi riescono a trovare i dipendenti, per via, secondo il Sacconi-pensiero, di un disallineamento tra la domanda e l’offerta.
Così, secondo il presidente dell’Istat Giovannini, molti disoccupati non trovano più le motivazioni di cercare lavoro, perché scoraggiati o perché hanno la convinzione che non riusciranno mai a trovarlo.