La Cgil propone una nuova riforma della cassa integrazione

L’obiettivo è quello di effettuare una riforma organica e graduale degli ammortizzatori sociali, in questo modo: la previsione di due soli istituti, cassa integrazione e disoccupazione, eliminando la persistente differenza tra cig ordinaria e quella in deroga, e l’estensione del numero degli aventi diritto ad altri 500 mila lavoratori.
La Cgil ha lanciato stamattina la sua proposta di riforma.

La riforma, che potrebbe essere avviata nel 2012, in modo tale da giungere a compimento nel 2018, non rappresenterebbe un costo per le casse dello Stato, in quanto verrebbe compensata dal contemporaneo incremento dei contributi per aziende e lavoratori, in base alla simulazione effettuata dalla Cgil.
Epifani, auspicando un rinnovo del finanziamento circa l’intesa sull’estensione della cig in deroga, sottolinea come questa riforma abbia l’obiettivo di tutelare, in particolar modo, i settori ancora scoperti dagli ammortizzatori e quelle categorie con meno potere contrattuale come donne, precari ed immigrati.
Il costo della riforma a regime sarebbe di 4,2 miliardi ogni anno, che sarebbe, come detto prima, compensato dal maggiore versamento contributivo.

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