Ormai la situazione di chi cerca lavoro è arrivata al limite del drammatico: obbligati a provare a combattere per i pochi posti rimasti.
Le occasione di impiego, chi è baciato dalla fortuna a trovarle, si tramutano sempre in una situazione di altissima precarietà.
E questo avviene anche per professionisti con grande esperienza: queste soluzioni di lavoro difficilmente danno una speranza di poter collaborare in un futuro con la stessa azienda.
Nella maggior parte dei colloqui di lavoro, la ricerca dei lavoratori è sempre la stessa: un lavoro stabile nel tempo, ma con la speranza sotto zero per le tante delusioni patite.
E’ anche vero che, l’altra parte, ovvero i direttori del personale, si sentano anche un po’ in colpa quando sanno di non poter offrire una quota di posti di lavoro maggiore e, in particolar modo, quando devono sottolineare la precarietà dell’impiego.
Gli italiani che sono obbligati a trovare lavoro sono oggi più di 2 milioni e 200 mila: di questi, più del 50% ha un età media inferiore a 34 anni, mentre uno su cinque ha già varcato la soglia dei 45.
Tempi duri per i giovani, ma anche per chi si trova già con parecchi anni di lavoro alle spalle.
Sono più di 200 mila i laureati che sono a spasso, cifra maggiore invece per i diplomati senza lavoro, che sono oltre 700 mila.