Rapporto positivo per i laureati italiani

laureaI laureati riescono davvero a trovare lavoro? Timidi segnali positivi ci sono per i neolaureati che si affacciano sul mondo del lavoro. A confermare la tendenza di ripresa è il XVII Rapporto Almalaurea sulla condizione occupazionale dei laureati. Un Rapporto che ha coinvolto quasi 490 mila laureati di 65 università italiane, delle 72 ad oggi aderenti al Consorzio. Si tratta di oltre 240 mila laureati di primo livello, oltre 180 mila laureati magistrali e oltre 57 mila magistrali a ciclo unico degli anni 2013, 2011 e 2009, intervistati rispettivamente a uno, tre e cinque anni dal conseguimento del titolo. A un anno dalla laurea aumenta il tasso di occupazione per i laureati triennali e magistrali, ma diminuisce di 6 punti percentuali per i laureati a ciclo unico. Un dato in controtendenza rispetto alle aspettative di chi si iscrive ai corsi di Medicina o Architettura pensando di trovare immediatamente lavoro al termine del ciclo di studi, ma che si giustifica con la necessità per questo genere di professioni di un tirocinio professionale abilitante che spesso non risulta retribuito.

La stabilità lavorativa ha subito una forte contrazione tra il 2008 e il 2013 pari a 12 punti tra i laureati triennali, 6 punti tra i magistrali mentre risulta stabile tra i colleghi a ciclo unico. Anche in questa voce, però, si registrano segnali positivi a partire dall’ultimo dato di rilevamento: il lavoro autonomo o a tempo indeterminato a un anno dalla laurea interessa, nel 2013, il 39% dei triennali, il 34% dei magistrali e il 38% dei laureati a ciclo unico. Ma il vero valore della laurea si fa evidente nel lungo periodo: la seconda parte del rapporto Almalaurea, infatti, indaga il tasso di occupazione e quello di disoccupazione a distanza di 5 anni dal conseguimento del titolo.

L’intervallo preso in considerazione in questo rapporto risulta particolarmente significativo perché prende in esame proprio gli anni a ridosso della crisi economica e testimonia come il possesso del titolo di studi rappresenti una garanzia di successo. Dall’Indagine emerge infatti che i laureati magistrali del 2009 mostrano un incremento del tasso di occupazione di 12 punti percentuali (dal 74 all’86%); la disoccupazione, d’altra parte, di fatto si dimezza (dal 18 al 9%). Per i colleghi a ciclo unico, il miglioramento delle performance occupazionali è ancora più apprezzabile: l’occupazione cresce di oltre 21 punti percentuali (dal 65 all’87%), mentre la disoccupazione si riduce di oltre la metà (dal 16 al 7%).

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