Anche l’Europa si fa sentire in merito al tema delle spiagge concesse ai privati per 90 anni. Chantal Hughes, portavoce del commissario Ue al mercato interno, ha infatti dichiarato che “non abbiamo ricevuto nessuna notifica dalle autorità italiane, ma in seguito agli articoli apparsi sulla stampa abbiamo chiesto all’Italia più informazioni“.
“Se i rapporti letti sulla stampa sono corretti” – ha proseguito Chantal Hughes – “saremmo molto sorpresi perché non sarebbe ciò che ci aspettavamo”. Dunque “il provvedimento non sarebbe conforme con le regole del mercato unico europeo” e “ciò che ci inquieta” – ha commentato la portavoce – “è che alla fine dei primi sei anni di concessione ci sia il rinnovo automatico di questo diritto, in contrasto “con le regole della concorrenza leale e del mercato unico”.
Infatti – ha precisato Chantal Hughes – “secondo le norme Ue le concessioni devono avere una durata appropriata e alla fine del periodo limitato deve essere garantita l’apertura alla concorrenza”. Da Bruxelles si sottolinea pertanto che, pur non mettendo in discussione “la necessità per un investitore di avere la certezza dell’investimento”, la concorrenza “va garantita”.
Stefania Prestigiacomo, ministro per l’Ambiente, ha affermato che “non abbiamo assolutamente regalato le spiagge ai privati” e ha quindi aggiunto che “non si tratta affatto di una svendita“. “Abbiamo fatto una norma di tutela del nostro territorio” – ha voluto infine puntualizzare il ministro – “per evitare che vengano a occupare le nostre spiagge imprese straniere dove c’è una tradizione e una presenza storica di operatori italiani”.