Aurelio Regina, presidente di Unindustria, ha dichiarato che “occorre un nuovo modello per sostenere la crescita economica”.
“Serve” – ha quindi proseguito – “un modello per la promozione di iniziative basate sulla convergenza tra l’interesse pubblico e quello privato in cui l’apporto di capitali provenga essenzialmente dal settore privato e nel quale lo Stato svolga il ruolo di facilitatore del processo di aggregazione, fornendo credibilità e indirizzo e intervenendo, se opportuno, sul quadro normativo”. Lo Stato dovrebbe avere un compito “da un lato diretto, di indirizzo e di monitoraggio, dall’altro indiretto, di intervento attraverso la Cassa depositi e Prestiti e Sace”.
Regina ha poi sottolineato che è necessario “individuare tutte le fonti potenziali, pubbliche e private, di finanziamento degli interventi di politica industriale e garantirne la realizzazione in tempi certi e attraverso procedure trasparenti”. “Potrebbe essere particolarmente opportuno” – ha spiegato Aurelio Regina – “sostenere le aziende che attualmente sono in crisi per motivi finanziari e non di mercato, attraverso la creazione di un tavolo interistituzionale e l’individuazione di soggetti gestori degli interventi che presentino caratteristiche adeguate”.
Il presidente di Unindustria ha anche affermato che il federalismo fiscale, “così come è disegnato è difficile che possa essere inteso, nel breve, come un vantaggio“. Infatti – ha dunque commentato – “ci troviamo davanti un sistema destinato a registrare un aumento delle tasse locali”; va poi considerata “la difficoltà della politica industriale di dare risposte alle esigenze del tessuto imprenditoriale in un contesto di domanda pubblica che non può aumentare per effetto del patto di stabilità“.
