Se il mercato delle compravendite di case vive un lungo periodo negativo tanto che nel primo trimestre di quest’anno si è registrato un ulteriore calo del 14%, in compenso sono aumentate le case in affitto anche perché i proprietari devono in qualche modo rientrare dalle spese relative all’Imu e preferiscono non tenerle disabitate.
Tutto questo, unito ai cronici problemi nella concessione di mutui a chi invece la casa vorrebbe comprarsela, ha portato ad una maggiore offerta nel settore degli affitti tanto che gli ultimi dati parlano di calo dei canoni pari al 4% su base annua, con una discesa media degli affitti nelle grandi città pari al 16 per cento.
E secondo dati del ministero dell’Economia, elaborati da Confedilizia, il numero dei contratti é cresciuto del 15% in due anni passando da 1,252 milioni nel 2010 a 1,445 milioni del 2012. In buona parte si tratta di contratti alla luce del sole per effetto della cedolare visto che l’opzione da parte è stata esercitata nel 20 per cento dei casi nel 2011 e almeno nel 35% lo scorso anno, dimostrando che il metodo funziona.
La città nella quale gli affitti sono diminuiti di più nell’ultimo periodo è Padova con il 6%, mentre nella prima cintura è Bari con un -5,9%. Ma sono soprattutto i grandi capoluoghi a mostrare i cali più vistosi, come Firenze dove la discesa dei canoni nell’ultimo anno è stata solo del 3%, ma dal 2008 ad oggi ha fatto registrare una discesa del 23%. Numeri simili presenta Bologna dove gli affitti sono calati almeno di un quinto in cinque anni.
In ogni caso i prezzi in molti casi restano elevati visto che in media servono oltre 980 euro per affittare una casa da 75 mq in centro città e circa 570 in periferia. La più cara è ancora Roma con cifre vicine ai 2.000 euro in centro e quasi 900 in periferia seguita da Milano (1.587 euro in centro e 784 euro fuori). Al contrario convengono Catania con 630 euro in centro e 400 in periferia e Torino (rispettivamente 830 e 500 euro).