Il futuro delle mobilità è nelle auto elettriche e ibride, ma il presente almeno in Italia dice che siamo ben lontani dalle cifre minime per la sussistenza di questo mercato. Ecco perché ne abbiamo analizzato pregi e difetti, soprattutto per i consumatori.
In primis, a convincere poco il pubblico è decisamente lo scarso appoggio da parte del governo. Mentre in Europa, come potrete leggere, si sta lavorando per incentivare l’acquisto, in Italia passa quasi sotto silenzio. Tanto che gli ecoincentivi per il 2013, complice una congiuntura sfavorevole dell’economia più in generale, sono diminuiti rispetto alle attese e alle promesse. Infatti il fondo per il 2013 è stato abbassato a 40 milioni dai 50 milioni iniziali; idem per quello destinato agli anni successivi, calati da 45 a a 35 milioni. Soldi sulla carta destinati all’acquisto di vetture ecologiche, sia elettriche, ma anche ibride, a metano, a GPL e a idrogeno con emissioni di CO2 per un massimo di 120 g/km, ma che stanno diventando un caso.
Non così è invece in Paesi che certamente da questi punto di vista sono molto più evoluti. Perché se le stime parlano di 1,8 milioni di vetture elettriche in circolazione in Europa da qui ai prossimi sette anni, mentre per le plug-in sono previsti 1,2 milioni e le ibride arriveranno a 1,7 milioni, molte saranno concentrate in poche nazioni che si stanno già attrezzando. Come la Norvegia dove lo scorso anno sono stati venduti 10mila auto elettriche a fronte di soli 5 milioni di popolazione anche in virtù di incentivi e permessi veri. In Francia invece è boom di produzione visto che il governo prevede contributi per le ibride pari a 4.000 euro mentre per le elettriche salgono a 7.000.
Cifre importanti soprattutto se raffrontate con quelle italiane. Il dato complessivo delle vendite del 2012 per le ibride è stato di 6.577 contro le 5.061 dell’anno precedente, mentre le auto elettriche sono salite a 508 immatricolazioni. Tra le preferite ci sono Toyota Auris Hsd con 1.963 vetture vendute, Toyota Prius con 864 e Toyota Auris Hsd con 840. Tra le elettriche invece emerge Citroen C-Zero con 113 modelli.
E concludendo il panorama resta una domanda: l’elettrico conviene? Partendo dal fatto che ridurre le emissioni di CO2 diventerà un obbligo, per tutti, i prezzi restano ancora elevati ma possono essere compensarti con la tecnologia. Come nel caso del “Range Extender”, piccolo motore a benzina che serve a potenziare l’auto elettrica, entrando in funzione come generatore secondario quando le batterie sono scariche, permettendo così di allungare decisamente la carica delle batterie e di poter affrontare viaggi lunghi, anche se per ora è montato solo da pochi modelli.