Il temine per il pagamento del bollo auto, almeno per quella parte di italiani (erano circa il 18% del totale) che dovevano pagarlo ad inizio anno, è scaduto il 31 gennaio. Ma ci sarà ancora tempo per mettersi in regola, ovviamente versando anche la mora.
E allora vediamo come funziona. In pratica chi pagherà il bollo entro 30 giorni dalla scadenza pagherà una multa pari al 3% dell’imposta originaria oltre agli interessi legali giornalieri calcolati sui giorni di ritardo, la cui percentuale annua è pari al 2,5%. Invece chi paga dopo il trentesimo giorno di ritardo, ma non oltre un anno dovrà corrispondere una sanzione del 3,75%, oltre agli interessi legali giornalieri calcolati sui giorni di ritardo, la cui percentuale annua è pari al 2,5%, Infine chi si sveglierà in ritardo di oltre un anno dovrà versare una sanzione del 30% più gli interessi dovuti per ogni semestre di ritardo.
Alcune Regioni comunque applicano una sanzione ridotta anche per i pagamenti oltre l’anno, a condizione che il contribuente non sia stato raggiunto da avvisi di accertamento da parte della Regione stessa. In particolare in Piemonte la sanzione è pari al 10% senza interessi di mora, in Lombardia è del 30% senza interessi, in Veneto è del 10% oltre gli interessi pari all’1% fisso per ogni semestre maturato, in Puglia è del 10% oltre gli interessi pari all’1% fisso per ogni semestre maturato. Infine nella Provincia Autonoma di Trento la sanzione pari al 3% oltre gli interessi pari all’1% fisso per ogni semestre maturato.
Esistono però delle eccezioni nei pagamenti, anche a seconda delle regioni. In Piemonte e Lombardia per chi immatricola l’auto tra il 1° e il 31 gennaio la scadenza per il pagamento è il 28 febbraio. Inoltre sono esentate dal pagamento del bollo le auto elettriche, per i primi cinque anni dall’immatricolazione, mentre godono di una riduzione del 75% le auto a gas metano o Gpl sempre nei primi 5 anni di immatricolazione oltre alle auto con 30 anni di età.
Il bollo auto si può pagare presso tutti i tabaccai dotati di questi tipo di servizio, ma anche agli sportelli postali, in banca, nelle agenzie di pratiche auto e online tramite l’Aci. E nelle agenzie si potrà verificare l’importo regolarizzando i bolli in sospeso negli anni precedenti, ma anche inserire cambi di residenza, passaggi di proprietà così come le modifiche tecniche fatte al veicolo e registrate nell’archivio o anche registrarne di nuove.