Un concentratore solare come abbiamo visto è un dispositivo utilizzato per ottimizzare l’efficienza dell’energia solare. I raggi vengono concentrati mediante specchi parabolici o una lente di Fresnel, e poi distribuiti in uno spettro di luce attraverso un prisma. L’italiano Giuseppe Farina ha così puntato sullo sviluppo di concentratori solari parabolici, una tecnologia solare estremamente efficiente che permette di essere utilizzata in numerosi ambiti per la produzione di energia rinnovabile e alternativa.
Tecnologia che comunque necessita di una continua ricerca e studio per migliorarne continuamente le prestazioni.
Quello che riportiamo è il brevetto di Giuseppe Farina che intende evidenziare la volontà di vendere i brevetti o grazie ad accordi societari progettarne la realizzazione industriale e soprattutto puntando e alla commercializzazione dei concentratori solari affiancati ad impianti per la produzione di energia termoelettrica, idrogeno o acqua potabile. E come afferma deciso Giuseppe Farina: “Con il nuovo sistema di concentratori solari a montatura equatoriale e a settori girevoli che abbiamo brevettato, siamo in grado di catturare l’energia del sole nel modo più semplice ed economico possibile”.
Le caratteristiche dell’impianto e delle tecnologie proposte da Giuseppe Farina sono:
- La struttura a montatura equatoriale che, a differenza di quella a montatura altazimutale, risulta agevolmente installabile anche in terreni accidentali e rocciosi ed è di facile gestione per gli utenti.
- Il concentratore solare parabolico a settori girevoli a curvatura parabolica (v.d. RM2009A0457) che consente di potere realizzare concentratori di grandi dimensioni senza alcuna riduzione della stabilità degli stessi in presenza di vento forte; conseguentemente, le strutture di supporto e di movimentazione saranno molto più leggere ed economiche.
- Detti impianti possono avere un vasto campo di applicazione, specie nei settori in cui necessitano temperature che vanno dai 1000°K ai 1300°K, per la produzione di energia elettrica d’idrogeno, di acqua potabile ed energia termoelettrica con l’adozione, rispettivamente: del motore Stirling ibrido, celle a combustibile, Steam Reformer, desalinizzatori e sistemi a Co-generazione.
- Semplicità di costruzione e di montaggio dei singoli settori girevoli.
- Facilità di trasporto, essendo il concentratore riducibile a settori.
I concentratori solari sviluppati da Giuseppe sono due:
- Concentratore Solare Parabolico Puntuale, a montatura equatoriale per la trasformazione dell’energia solare in elettrica o meccanica. Riguarda un analogo tipo di struttura a montatura equatoriale, allocata su un piedistallo, asservita da un settore circolare concentrico per la movimentazione del paraboloide da Est verso Ovest e viceversa. Il paraboloide porta, solo da un lato, uno o più settori circolari concentrici al paraboloide stesso che scorrono su delle guide, modellate ad arco circolare, in maniera da essere rotanti all’asse Nord-Sud- ed Est-Ovest del concentratore stesso alla velocità di 15° e declinazione solare +-23° 27′. Trattasi, quindi, di una struttura più semplice e come la precedente risulta ugualmente stabile.
- Concentratore Solare Parabolico a Settori Girevoli a Curvatura Parabolica. Nello stato attuale della tecnologia, non si riscontrano, a parere dello scrivente, concentratori parabolici con le stesse caratteristiche tecnologiche. Il concentratore solare parabolico è formato da un paraboloide suddiviso in settori girevoli a curvatura parabolica ricoperti da materiale riflettente per la captazione e la riflessione dei raggi solari. Una tecnologia che sta promettendo interessanti risultati soprattutto per il basso costo di realizzazione e gestione.
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Fonte: Genitronsviluppo.com