Dopo i ribassi anticipati saldi in rampa di lancio

I prezzi ribassati già prima di Natale sono stati il regalo più gradito per i clienti. Non si è trattato di una novità assoluta, visto che la pratica dei cosiddetti pre-saldi era già nota, ma nel 2008 questa “politica” ha conosciuto una diffusione molto maggiore, a partire dai grandi marchi. Basta fare un giro per Milano, capitale italiana della moda e dello shopping, per capire come le percentuali di sconto siano l’attrattiva di tanti negozi che, più o meno chiaramente, offrono promozioni e ribassi.

Nel chilometro e mezzo di Corso Buenos Aires, la via più lunga per gli acquisti con i suoi 350 negozi, la voglia di spendere è stata frenata dalla congiuntura economica: «È il prezzo la prima cosa che si guarda, anche per i regali sono state comprate cose utili e comunque a basso costo – spiegano diversi negozianti –. Anticipare gli sconti è una scelta obbligata, pochi sono disposti a spendere per qualcosa che dopo pochi giorni costerà almeno il 20% in meno». Con il calendario dei saldi ormai alle porte (si veda il grafico in pagina) si è trattato di anticipare solo un po’, con la certezza di riuscire a vendere di più approfittando anche del flusso dei turisti che passano a Milano le vacanze natalizie.
Accanto alla strategia di mercato, però, non mancano le liquidazioni per chiusura attività o la paura di restare con i magazzini pieni di merce invenduta. A metà dicembre era già possibile trovare abbigliamento e accessori ribassati del 30% e oltre. Sotto il nome di promozioni, poi, tanti prodotti che manterranno più o meno lo stesso prezzo anche la prossima settimana: un nuovo ribasso, nei negozi che hanno già avviato gli sconti, non dovrebbe andare oltre il 10-20 per cento.
Non sono immuni dalla crisi neppure le strade del lusso, via Montenapoleone e via della Spiga, dove, accanto agli atelier semivuoti di alcune griffe, ce ne sono altri con la fila davanti alla porta: a volte è solo una questione di brand, ma anche di buoni prezzi. Per i clienti più assidui del triangolo della moda non è forse necessario risparmiare, ma anche qui, quest’anno, le occasioni sono state anticipate (si veda Il Sole 24 Ore del 23 dicembre).
I commercianti, a ogni modo, confidano nella stagione dei saldi veri e propri per migliorare, seppure in parte, una situazione che non è certo soddisfacente. «Dall’estate in poi – commenta Renato Borghi, vicepresidente di Confcommercio e presidente dei Federmoda – i ricavi si sono ridotti del 7-8% rispetto agli stessi periodi del 2007, con picchi di sofferenza soprattutto al Sud. Nemmeno il clima ha dato una mano, perché fino all’inizio di dicembre il tempo non invogliava a fare acquisti di capi per l’autunno-inverno. Con il passare delle settimane sono andati meglio gli accessori (guanti, sciarpe, golf, camicie, cinture) ma per le vendite più importanti, quelle dei capispalla, non ci sono stati grandi cambiamenti. Visti i presupposti, dunque, ci si può aspettare un buon esito dei saldi, favoriti da qualche risorsa risparmiata nel frattempo e dal fatto che le scorte sono consistenti».
Quanto alle date, nella maggior parte dei casi c’è un ulteriore, piccolo anticipo rispetto all’anno precedente. Un modo per venire incontro alle aspettative dei clienti, evidentemente, anche se per i negozianti questa collocazione non è l’ideale: «Si chiamano saldi di fine stagione – osserva Roberto Manzoni, presidente della Fismo, che fa capo a Confesercenti – ma ormai si fanno a ridosso dell’inizio dell’inverno. Logica vorrebbe che fossero spostati in avanti di qualche settimana». C’è poi la questione dell’unificazione delle date, auspicata dalle associazioni dei commercianti: «In questa tornata di saldi – dice Borghi – non c’era tempo a sufficienza per modificare le scadenze fissate. La volontà, però, è quella di proporre già a gennaio un incontro con la Conferenza Stato-Regioni per individuare una data unica, che metta equilibrio tra i vari territori. Il discorso ha importanza soprattutto per le mete preferite dai turisti stranieri, che ora rischiano di trovarsi disorientati».
L’ultimo accenno riguarda gli outlet: «Possono fare i saldi già lungo tutto l’arco dell’anno – dice Manzoni – e francamente non si capisce perché, vendendo capi della stagione scorsa, propongano nuovi ribassi proprio adesso. La verità è che si sente la mancanza di una legge in grado di regolamentare questo settore».

Fonte: Ilsole24ore.com

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