Nel solo 2008 in Spagna oltre 2.660 MW, ma potrebbero essere molti di più. Cifre incredibili che crolleranno nel 2009 per la nuova legge nazionale. Forti le ripercussioni sull’industria a livello mondiale. Una lezione anche per il futuro.
Avevamo già detto su questa pagine dell’exploit del fotovoltaico in Spagna nel 2008, ma i risultati segnalati dalla società di consulenza di settore Solarplaza.com sono incredibili.
Il mercato spagnolo del fotovoltaico è cresciuto infatti di oltre 2.660 MW nel solo 2008 (+300% rispetto al 2007), una cifra formidabile se si pensa che i dati a livello mondiale per l’anno scorso si attestano a circa 5.600 MW.
Ma questa cifra spagnola è ancora una stima e secondo la Commissione Nazionale dell’Energia (CNE) potrebbe addirittura superare i 3.500 MW. Un risultato che è frutto anche di una “disperata” corsa alle installazioni a causa della nuova e discutibile legislazione nazionale che prevede per il 2009 un massimo di potenza FV installabile nel paese di 500 MW, oltre ad una riduzione della tariffa fissa pari al 30%.
La certa decrescita della domanda in Spagna creerà probabilmente una sovrapproduzione a livello globale che, con la situazione economica e finanziaria attuale, non può dirsi certo una bella notizia per tutta l’industria solare che dovrà forse rivedere le proprie strategie.
Per i consumatori, al contrario, potrebbe rivelarsi una notizia positiva. Infatti, secondo Solarplaza.com, i prezzi lungo tutta la catena dell’offerta del fotovoltaico dovrebbero calare del 20-40%. Già oggi i moduli non sono stati mai così economici.
In una valutazione su scala mondiale “l’effetto Spagna” potrebbe, secondo gli analisti della società di consulenza, ridurre la crescita totale fotovoltaica del 2009: circa il 10% rispetto al 2008.
Da questo incerto quadro di mercato possiamo imparare una lezione che ormai da tempo i più avveduti cercano di ricordare: il fotovoltaico dipende ancora troppo dalle decisione politiche in merito alle tariffe, ma non sono quelle più alte a consentire la crescita del settore, quanto una policy di lungo periodo, stabile nel tempo. Le tariffe dovrebbero decrescere gradualmente e prevedibilmente nel corso degli anni, in modo da far individuare all’industria specifici obiettivi di riduzione dei costi, e quindi dei prezzi. L’esempio tedesco deve far scuola.
Fonte: Qualenergia.it