Il federalismo fiscale può essere un’occasione di rinnovamento per la nostra democrazia, con la possibilità di spostare dallo Stato alle regioni alcune materie come l’istruzione e la sanità in modo da rendere il Paese più efficiente anche in termini di costi e di spesa necessaria alle amministrazioni locali. Non a caso, secondo un’indagine condotta dalla Confcommercio con la collaborazione di Format ricerche di mercato, il federalismo rappresenta per due italiani su tre una riforma utile per l’Italia; oltre la metà degli italiani, inoltre, ritiene che con il federalismo la pressione fiscale potrà diminuire; solamente tre su dieci, invece, sono gli italiani che ritengono che con il federalismo le amministrazioni locali saranno in grado di identificare i costi necessari per la regione al fine di erogare i servizi ai cittadini.
Dall’indagine, inoltre, è emerso che solamente circa un italiano su due riesce ad identificare il ministro che ha la competenza sul federalismo, mentre appena il 21,4% è in grado di rispondere alla domanda relativa al numero di province in cui è suddiviso il nostro Paese.
Con il federalismo è inoltre possibile dare più autonomia ai comuni che, grazie anche ai minori trasferimenti, possono garantire ai cittadini servizi migliori a fronte di una minore pressione fiscale. Ad affermarlo è stata la CGIA di Mestre nel sottolineare come sia necessario imporre un’accelerazione con il federalismo in virtù del fatto che è forte il divario esistente tra i comuni del Nord e quelli del Sud del nostro Paese.
Fonte: Vostrisoldi.it
