In data 27 gennaio 2009 il Giudice del Tribunale di Bolzano, dott. Michele Papparella, ha inibito alla società Telecom Italia Spa di porre in essere atti e comportamenti in violazione del disposto dell’art. 26 delle condizioni generali di contratto per la telefonia residenziale.
LA QUESTIONE
Il Centro Tutela Consumatori Utenti, sostenuto e difeso dall’Avv. Nadia Rizzello, nel 2004 aveva deciso di proporre un’azione inibitoria nei confronti di Telecom Italia Spa, per difendere centinaia di consumatori che avevano segnalato al Centro il mancato rispetto e/o l’errata applicazione da parte di Telecom Italia Spa, delle Condizioni generali di abbonamento al servizio di telefonia residenziale ed in particolare dell’ art. 26 disciplinante i ritardi nell’adempimento degli obblighi assunti da Telecom Italia nella fornitura del servizio“.
In particolare la normativa citata, nei casi di ritardo negli allacciamenti (attivazione di una nuova linea), nei traslochi o nella riparazione di guasti, impone a Telecom Italia Spa la corresponsione in favore dell’utente di un indennizzo pari al 50% del canone mensile di abbonamento per ogni singolo giorno di ritardo imputabile allo stesso operatore.
Il CTCU aveva invece accertato in numerosissimi casi la mancata applicazione di Telecom Italia Spa degli indennizzi oppure la loro mancata applicazione nella misura prevista; Testimonianze rese davanti a vari Tribunali italiani (non solo quindi quello di Bolzano, ma anche della Toscana, della Lombardia, della Calabria e del Trentino) hanno confermato la mancata e/o non corretta applicazione degli indennizzi. Prova questa che dimostra quanto la questione abbia riguardato e riguardi un po’ tutta Italia.
IL COMPORTAMENTO DI TELECOM ITALIA
Si sono verificati casi di ritardo nell’attivazione di una nuova linea, nel trasloco di una linea esistente o nella riparazione di guasti che in talune circostanze si sono protratti anche di alcuni anni. Quanto possano essere sostanziosi gli indennizzi dovuti, lo può dimostrare il seguente esempio: un cliente privato ha diritto ad un risarcimento di circa 7 euro per ogni giorno di ritardo (esclusi i festivi); nel caso in cui il ritardo sia di 6 mesi la cifra dell’indennizzo arriva addirittura a superare i 1.000 euro!!!
Ricordiamo che il Codice delle Telecomunicazioni prevede che Telecom Italia Spa esplichi l’obbligo di servizio universale quale operatore con la maggior quota di mercato: obblighi che vengono annualmente rimborsati dallo Stato al gestore privato.
COSA DEVONO FARE I CONSUMATORI Ai consumatori si consiglia invece, in caso di ritardo nell’attivazione o nel trasloco di una linea, qualora nelle bollette successive non sia stato liquidato l’indennizzo automatico previsto, di attivarsi per richiederlo inviando una raccomandata a.r. al servizio clienti di Telecom allegando ad essa ogni documento che attesti la responsabilità diretta di Telecom Italia Spa nel ritardo. L’indennizzo andrà calcolato conteggiando circa (da febbraio 2009) 8 euro per ogni giorno di ritardo, escludendo domeniche e festivi. I moduli delle lettere si trovano sul sito www.centroconsumatori.it.
Nel caso in cui Telecom Italia Spa non risarcisca i propri clienti adducendo cause di “forza maggiore” quali i mancati permessi erogati dalle amministrazioni pubbliche (Comuni, Province), è consigliato richiedere agli uffici competenti se effettivamente i permessi siano stati richiesti o meno. L’esperienza dice che spesso non erano nemmeno mai stati presentati oppure erano pronti da mesi. In questi casi, soprattutto quando il ritardo nell’attivazione della linea si protrae per mesi, é probabile che agli utenti spettino risarcimenti nell’ordine di svariate centinaia di euro!
Di seguito è riportata una tabella che indica in corrispondenza di ogni tipo di intervento i tempi di esecuzione ed eventuali indennizzi in caso di inadempienze
Fonte: Centroconsumatori.it