Il decreto anticrisi spalma in 5 anni le agevolazioni fiscali, che comunque ci sono.
Il testo del decreto anticrisi, che contiene le misure per gli interventi di ristrutturazione “verdi” e gli sconti energia, sarà dunque approvato oggi dal Senato (salvo sorprese al momento impensabili) così com’è. E, almeno in questo caso, è un bene perché, dopo il pressing e le polemiche, l’hanno avuta vinta i consumatori. Le detrazioni Irpef del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica resteranno, resterà la certezza del rimborso, e cadrà l’obbligo, per chi ha già fatto i lavori, di inviare la domanda all’Agenzia delle Entrate. Il decreto legge 185/08, che contiene la misura, prevede che non si torni indietro. Sarà, quindi, ancora possibile portare in detrazione il 55% delle spese sostenute per cambiare caldaie, ricoprire tetti o installare pannelli solari, e gli stessi incentivi resteranno anche per il 2009.
La misura nel dettaglio
Nel dettaglio la misura, introdotta con la Finanziaria del 2007 (296/2006) interessa chi ha già avviato, o lo farà, lavori di ristrutturazione finalizzati al risparmio energetico, come interventi su coperture e pavimenti, installazione di nuovi infissi, pannelli solari, caldaie a condensazione, spese per l’attestato di certificazione energetica.
Una possibilità che interessa centinaia di migliaia di famiglie, a giudicare dai numeri. Nel 2007, secondo i dati dell’Ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente (Enea), hanno fatto richiesta per ottenere gli sgravi fiscali 106mila privati, la cifra è salita nel 2008 fino a 190mila, ma non è definitiva, perché ad essa vanno aggiunti coloro che devono ancora inviare le domande. Chi ha già effettuato gli interventi ha infatti 90 giorni dopo la conclusione dei lavori per richiedere il bonus fiscale. Per loro non cambiano le regole. Dovranno compilare la richiesta e inviare la documentazione necessaria attraverso il sito apposito (http://finanziaria2008.acs.enea.it) che resterà attivo fino al 31 marzo 2009), e potranno scegliere se beneficiare della detrazione in un arco di tempo compreso tra 3 e dieci anni.
Le novità per il 2009
A cambiare, invece, sono alcune regole per quelli che decideranno di avviare i lavori dal 2009. Come in passato dovranno inviare la documentazione tecnica all’Enea per via telematica, ma questa volta al sito finanziaria2009.acs.enea.it, attualmente in allestimento.
“Solo se il nuovo sito non sarà pronto entro il primo aprile 2009”, chiarisce Giampaolo Valentini, coordinatore del gruppo di lavoro sull’efficienza energetica dell’Enea “sarà possibile effettuare la richiesta tramite raccomandata”. Non sarà questo l’unico obbligo. Per ottenere le detrazioni Irpef sarà inoltre necessario compilare un modulo per l’Agenzia delle Entrate, con il quale si comunica all’ente l’avvio dei lavori, la spesa sostenuta e la cifra da portare in detrazione. “Si tratterà di una semplice comunicazione”, spiega Valentini, “che servirà a ‘prenotare’ i fondi per la detrazione. è molto probabile che si tratterà anche in questo caso di una procedura telematica”.
Il provvedimento dall’Agenzia dell’Entrate entro 30 giorni
A stabilirlo sarà la stessa Agenzia delle Entrate che entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge dovrà emanare un provvedimento in cui chiarirà come e dove reperire il modulo da compilare.
A fine febbraio, quindi, si avranno informazioni più dettagliate su questo aspetto. Nel frattempo, scongiurato il pericolo di un tetto ai fondi, che avrebbe finito per lasciare fuori una parte dei richiedenti, è stato stabilito che le detrazioni di chi farà gli interventi a partire da quest’anno saranno spalmate in cinque anni, a non più da tre a dieci, “questo per consentire all’Erario di calcolare con esattezza a quanto ammonterà il mancato gettito negli anni successivi”, spiega Valentini.
Un numero verde e un servizio e-mail per le informazioni
Per chi ha dubbi o desidera ricevere informazioni l’Enea ha allestito un sito internet, (http://efficienzaenergetica.acs.enea.it), un servizio email (finanziaria2008@casaccia.enea.it) e un numero verde (800-913520). Il numero verde è gestito dalle associazioni Movimento Consumatori e Movimento Difesa del Cittadino, è raggiungibile da rete fissa dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18. “Purtroppo le richieste sono talmente tante che non sempre gli addetti sono in grado di fare loro fronte, e c’è molto da attendere per chi chiama”, si scusa Valentini. Chi desidera inoltrare dei quesiti può anche usare la casella di posta, dalle 9 alle 15 dal lunedì al giovedì: in questo caso si riceverà una risposta scritta entro 24 ore.
Fonte: Ilsalvagente.it